ZZUB si migliora grazie agli ZZUBBERS!

Zzub ha da poco compiuto il suo primo anno, in cui la community è cresciuta pian piano arrivando ora a circa 7.000 utenti che giorno dopo giorno partecipano alle campagne di passaparola.

Le classiche forme di pubblicità attraggono sempre meno un consumatore ormai informato, critico e attivo. Zzubbers permette all’utente di promuovere egli stesso prodotti, servizi o idee tra le persone che conosce, ma solo se ne è convinto e se li ritiene effettivamente di qualità.

In questo momento Zzub sta vivendo un momento di transizione nel rapporto tra produttore e consumatore. Ora le due parti si trovano alla pari e scelgono sempre più di collaborare per la creazione di prodotti effettivamente vicini ai reali bisogni della gente.

Zzub orgogliosa di dare il suo contributo a questa trasformazione verso un mercato in cui le aziende tornano ad essere persone che creano prodotti e servizi per altre persone. ha pensato di lanciare una nuovacampagna per confrontarsi su cosa e come gli utenti vogliono che Zzub diventi.

Se ancora non siete Zzubbers iscrivetevi e date il vostro contributo!




Ma pensavate davvero che non sarebbe stata un’altra bolla di sapone?

Leggo dal blog di Luca De Biase che diverse aziende della Silicon Valley hanno iniziato a fare licenziamenti, addirittura Techcrunch ha creato un’osservatorio per tale fenomeno.

Io mi chiedo se davvero in giro si crede che tutto ciò che ruoti intorno al Web 2.0 porti al successo? Ora è vero che esistono aziende come MySpace e FaceBook che possono fare grossi utili, ma loro concorrenti come hi5 non hanno tutte queste possibilità visto contro chi si devono confrontare.

Mi viene in mente quando qualche anno fa in Italia tutti impazzivano giocando in borsa sulle nuove Tecnologie, Tiscali capitalizzati allo stesso valore di FIAT, con 100 anni di storia in meno, diversi milioni di euro di fatturato in meno e ancora nessun bilancio in attivo. Come Tiscali all’epoca tante altre, poi tuttò si sgonfiò.

Ora, a mio parere, pensando bene a tutte queste nuove società che nascono con l’intento di sfondare grazie al Web 2.0, e per carità alcune ci riescono e anche bene, l’analisi credo sia semplice, fin quando un servizio viene sviluppato da un paio di ragazzi che non hanno nulla da fare e nulla da perdere va tutto bene, ogni mollica di pane diventa sostanza di vita, ma quando entrano in gioco investimenti e soldi da ogni parte il gioco si fa duro, distribuire un servizio alla massa comporta diverse spese, che siano pubblicità o risorse comunque si ha un costo crescente.

Allora cosa succederà con il passare del tempo? In attesa del Web 3.0 (il Web semantico che tutti aspettano) vedremo nascere e morire tante società  e servizi e vedremo se qualcuno riuscirà invece realmente a monetizzare.

Infine vorrei fare notare una cosa, vedo sempre più spesso servizi basati sul modello di business Open Source crescere e diventera stabili, che sia veramente il modello giusto?

AOL Journals chiude i battenti

Il servizi di blogging di America On Line, AOL Journals, ed Hometown/FTP ha deciso di chiudere, con effetto dal 31 ottobre 2008.

La decisione di AOL è stata presa poichè la società vuole focalizzarsi su altri servizi come il servizio e-mail, AIM, AOL Radio ed AOL Desktop.
AOL infine consiglia ai blogger di spostarsi verso la piattaforma Blogger di Google.

La concorrenza di servizi come Blogger e WordPress è veramente troppo forte?

Wozniak prevede la morte dell’iPod

Il co-fondatore di Apple Steve Wozniak (Woz per gli amici) crede che l’iPod abbia imboccato la strada verso la propria morte.

In un’intervista con il The Daily Telegraph, Wozniak ha detto che l’iPod è stato per molto tempo il leader dei lettori multimediali, ma che anche invenzioni come il Walkman o le raioline portatili dopo un pò di tempo sono scomparse.

Inoltre lo stesso Wozniak ha rilasciato commenti sull’iPhone, sulla sua natura proprietaria e sui servizi chiusi, comparandolo con la piattafrma aperta Google Android. Dichiarando che la gente potrebbe preferire le piattaforme aperte e libere.


Infine Wozniak ha avvisato che moltissime società del Web 2.0sono sopravvalutate e ciò potrebbe portare ad una nuova bolla speculativa e ad un nuovo crash tecnologico.

Ci prepariamo ad un nuovo Jobs vs Wozniak?

[ZZUB] Uebbi: il tuo amico in Internet

Nuova campagna per ZZUB, marcato Telecom il prodotto presentato che prende il nome di Uebbi.
Uebbi è un gadget tecnologico di nuova generazione, a prima vista sembra un concorrente del (morto) Nabaztag ma con qualche cosa in più. Si presenta come un oggetto da scrivania con un monitor da 3,5″ tramite il quale è possibile controllare i servizi offerti, come ad esempio l’ascolto della radio via web, l’ascolto delle news sia di attualità che finanziarie, le previsioni del tempo e l’oroscopo. Sembra quindi il perfetto hardware per il Web 2.0.
Uebbì prevede connettività wireless e (con mia gioia) è basato su Linux.

La campagna prevede la distribuzione in tre diverse trance a 100 utenti di ZZUB, io non so in quale capiterò, ma non vedo l’ora di mettere le mani sul gadget!

P.S. intanto Stefano Vitta lo ha già provato e recensito.

FaceBook farà morire il Web 2.0?

Da un pò di tempo sto usando nuovamente, assiduamente e con un certo criterio Facebook, dopo un paio di mesi oggi stavo facendo qualche riflessione, ad un certo punto mi sono posto la domanda “FaceBook farà morire il Web 2.0?”.

In effetti FaceBook è un Social Network (ma c’è chi lo definisce Social Utility) di per se abbastanza scarno, nella sua versione base permette di caricare un profilo, le foto, agigornare lo stato, scrivere nella bacheca. Esso però si espande in maniera esponenziale grazie alle varie applicazioni, che sono sia gioia ma anche dolori dello stesso Social Network.

Tornando alla mia domanda, il perchè me la sono posta è semplice:

  • Facebook è microblogging: permette di aggiornare il proprio stato e di scrivere poche righe al volo su ciò che si sta facendo. Questo rende inutili sistemi come Twitter, Identi.ca, Jaiku, Pownce e BeeMood.
  • FaceBook è blogging:permette di scrivere sulla propria bacheca delle note, ma anche dei testi lunghi, inserire link scrivere articoli. Ciò elimina la necessità di un proprio blog rendendo inutili strumenti come WordPress, Blogger e TypePad.
  • FaceBook è un contenitore di foto: si possono caricare le proprie foto, geolocalizzarle, taggare persone ed eventi, con le apposite applicazioni permette anche di votare le stesse foto. Quindi strumenti quali Flickr e Picasa non sono più necessari, allo stesso tempo non hanno più senso di esistere reti sociali come Badoo.
  • FaceBook è un gestore di eventi: si possono organizzare meeting, concerti ed altre tipologie di eventi, segnalare la propria partecipazione o meno ad un determinato evento. Strumenti come Meetup non sono quindi più necessari.
  • FaceBook ha i gruppi: qui le persone con interessi simili possono ritrovarsi, condivedere le proprie passioni, discutere, decidere di organizzare un evento, condividere foto e video. L’esistenza di Forum in giro per il web (e ancora una volta di strumenti come MeetUp) diventa pertanto inutile.
  • FaceBook ha le pagine: qui gli artisti, le persone famose, gli sviluppatori, le aziende, ma anche gli uomini comuni, possono creare una propria pagina in cui presentarsi, pubblicizzarsi e aggiornare le persone. Non è più necessario avere un proprio sito web o un proprio blog, la presenza on line si può gestire da qui.

Ma FaceBook non è solo questo, queste sono solo alcune delle applicazioni predefinite, esiste un Mercatino in cui si può offrire o cercare qualcosa, esiste una chat in cui chiaccherare con gli amici, esiste un potentissimo strumento di ricerca degli amici “dimenticati”, poi le varie appliazioni che permettono di confrontarsi con gli altri, di scambiare video, musica, addirittura film, oppure quelle che permettono di gestire un calendario di appuntamenti o le offerte di lavoro.

Insomma in FaceBook c’è tutto, proprio questo inglobare tutto potrebbe fare si che sempre più gente lo usi come strumento unico, ma ciò potrebbe portare al perdere lentamente il resto del Web 2.0, che è si il contenuto prodotto dagli utenti, ma spesso è stato l’innovazione e la relizzazione di una nuova idea a farlo crescere.

Quindi ora lo chiedo a voi, FaceBook farà morire il Web 2.0?

Voi cosa ne pensate?

LLOOGG momentaneamente aperto al pubblico

Di LLOOGG ne ho parlato diverse volte in diversi blog, ho dato in giro i miei inviti, nel corso del tempo l’ho testato e devo dire che funziona davvero bene.
Per chi ancora non lo conoscesse LLOOGG è autodefinito il tail -f access.log del Web 2.0, è cioè un servizio di analisi delle statistiche in puro stile Web 2.0, con visualizzazioni in tempo reale e diverse caratteristiche innovative.

Oggi ho appreso che è stato aperto momentaneamente al pubblico, quindi se ancora non siete iscritti non esitate a provarlo subito!

P.S. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Tweetrush: statistiche d’uso per Twitter

Tweetrush è un servizio di statistiche, basato su Rush Hour, che permette di analizzare account twitter pubblici e ottenere informazioni sull’utilizzo giornaliero e settimanale.

L’utilizzo è abbastanza semplice, basta inserire il proprio nome utente e si otterranno tre grafici che rappresentano rispettivamente l’utilizzo negli ultimi 7 giorni, l’utilizzo per ora della giornata in corso e la media di tweet per ora.

Tweetrush - Esempio risultato

Tweetrush - Esempio risultato