Ieri sera è stata una splendida serata, una di quelle in cui c’è stato qualcosa di diverso, in cui il Popolo Italiano è stato orgoglioso di definirsi tale.
Ieri è stata la prima serata di Vieni Via con Me, trasmissione presentata da Fabio Fazio e Roberto Saviano che ha risvegliato gli animi assopiti di chi, per fortuna o purtroppo citando Giorgio Gaber come ieri ha fatto Daniele Silvestri, è Italiano.
“Vieni via con me”, titolo poco dubbio che apre alle riflessioni sul perchè restare In Italia o perchè andare via dalla stessa, riesce nella sua prima giornata a fare il boom di telespettatori e a battere il Grande Fratello, diretto concorrente nella sfida della prima serata tra Rai e Mediaset.
La trasmissione riesce sotto tutti gli aspetti, riesce in diretta, riesce il giorno dopo, riesce quando Fazio apre la serata, riesce quando Saviano in oltre mezz’ora di monologo parla della macchina del fango, del rischio che corre la democrazia e ricorda Giovanni Falcone, riesce quando Roberto Benigni tra il serio ed il faceto le canta al Premier Silvio Berlusconi, al governo, prendendo in giro tutti da Saviano a Rosy Bindi, riesce quando Nichi Vendola dimostra che l’omosessualità non è un crimine, riesce quando con Claudio Abbado si parla di Cultura, riesce quando si spengono le telecamere.
Nonostante Il Giornale si senta toccato e paragonato alla mafia e corra ai ripari sminuendo il tutto ben accompagnato dal sempre pari passo Libero che parla del buttar fango ma nel verso opposto. I due quotidiani non stanno al gioco e cercano qualsiasi motivo per attaccare Vieni via con me, prima parlando degli alti costi del programma, naturalmente cercando di far leva sul fatto che essendo la RAI il servizio pubblico sono i contribuenti a pagare, ma forse non ricordando gli stipendi d’oro dei propri direttori e soprattutto dimenticando che i quotidiani godono di sovvenzioni statali. Naturalmente poi si passa alla difesa di Berlusconi, all’attacco a Fazio il quale è definito barman, all’attacco a Saviano che viene citato in positivo quando ci differisce dalla Cina e dal fascismo (ma io direi anche da Cuba), ma subito dopo quando si parla di privacy, di quella vera non è un eroe, perchè tocca le escort, perchè tocca Il Giornale.
Accusano di non avere diritto al contraddittorio (insomma come in genere fanno loro ed il loro padrone), accusano lo scrittore della facilità che ha nel nominare Giovanni Falcone, come se non avessero notato che Roberto Saviano già ieri è andato in una precisa direzione, quella di far capire che soli si muore. I due giornali chiudono tornando sui compensi, si leggono cifre astronomiche per i conduttori, addirittura € 2.400.000 in due mentre chi è li a difendere la trasmissione parla di poco più di 400.000 euro, si parla della perdita economica data dal programma.
Niente di tutto ciò regge, per dirla come è stata detta da loro ieri sera, ogni giorno io pago per cose che non voglio, pago per Rete 4, pago per reati mai puniti, pago perchè sono Italiano, ogni giorno vedo la stampa fare i propri comodi, ogni giorno vedo la mafia diventare un’industria, ogni giorno ho paura del futuro, se mai ci sarà un vero futuro. Questa è l’Italia, un paese dove anche una rumena può essere rapinata, nonostante si chiami Paula Mitrache (ma è conosciuta come Haiducii) e si permetta di dire che solo Simona Ventura può capirla, un paese dove un tizio come Franco Califano che ha sperperato in droga e donne i suoi non pochi guadagni si permetta di dire che non può vivere con solo diecimila euro ogni sei mesi e pretenda l’aiuto dello stato e magari riesca anche ad ottenerlo, un paese dove una grande trasmissione può essere denigrata.
Tutto è riuscito in quella trasmissione e forse l’unica pecca è che dentro c’è troppo cultura affinchè il popolo possa veramente capire.
Nonostante ciò io, almeno per ora, resto. Resto perchè voglio vedere come tutto ciò va a finire.
Pagare la scorta a chi denuncia la criminalità non solo non mi pesa ma sono orgoglioso di farlo.
Parage la scorta a chi denigra continuamente chi denuncia la criminalità non solo mi pesa da morire ma sento di subire un soppruso a cui non posso opporre resistenza.
Gentile signor Guerrasio,
quando si decide di fare gli opinionisti sulle notizie che si apprendono, occorrerebbe essere corretti e precisi. Lei nel suo post nomina la signora Paula Mitrache, la quale non ha mai detto che “solo Simona Ventura” la può capire. Paula Mitrache si è limitata ad esprimere solidarietà a Simona Ventura, in quanto vittima anche lei,pochi giorni prima, di un furto in casa. Quanto a tutte le altre persone che non appartengono al mondo dello spettacolo e che comunque subiscono tutti i giorni atti vandalici e violenze, Paula ha avuto parole di solidarietà per “tutti coloro che, meno privilegiati di me, hanno tuttavia subito lo stesso tipo di aggressione e vissuto le stesse emozioni negative”. Questo, caro signor Guerrasio era il modo corretto di riportare la notizia, non quello usato da lei. Grazie
@Ufficio Stampa:
io come può ben vedere ho riportato il link alla fonte, dovrebbe quindi forse prendersale con chi prima di me ha riportato male la notizia.
Non so se inoltre ha notato che il blog è spesso di tono provocatorio, non di tono opinionistico puro (se mai ciò esistesse) nè un notiziario.
Sarei comunque ben felice qualora fosse presente sul web un comunicato ufficiale della Signora Paula Mitrache, persona che tra l’altro stimo per il suo impegno sociale, sarò ben lieto di fare un update all’articolo.
@ufficio stampa: Leggo per puro caso la sua risposta come anche per caso leggo il post di Giuseppe Guerrasio -che trovo interessante.
Le faccio un appunto: lei spiega il “modo corretto di riportare la notizia” ma noto che non firma il suo commento, se non con una anonima dicitura “ufficio stampa”.
Non sto qui a spiegarle cosa significhi la firma e quanto sia importante; per contro, non mi permetto di spiegarle neanche cosa significhi non mettere la firma.
Con questo, la saluto.
Franco Di Mare
Caserta