Il Festival di Sanremo 2016 è iniziato, e qualsiasi commento viene dopo l’inizio non può che essere qualcosa di tragicomico.
Se volete dare una lettura seria all’evento vi invito a leggere il post di MelodicaMente, dove quest’anno purtroppo manca la rubrica di Ciccio Rigoli che ormai ha una sua Eleganza Sgualcita, se invece volete leggere i miei pensieri della prima serata del Festival di Sanremo 2016, li ho raccolti qua facendo mente locale.
L’inizio della tragedia ed i presentatori
Il tributo iniziale a David Bowie è una bella idea, espressa male e distrutta da Carlo Conti nel momento in cui dice “anche io sono un poco Starman“, che io ho pensato che se questo è vero io sono Darth Vader.
Diciamo che un poco come la recita del proprio nipote nell’ultimo giorno di scuola, ed in cui ha una parte di 2 minuti esatti, dopo 5 minuti di trasmissione la speranza è che finisca presto.
Si inizia con piattezza, la stessa con la quale si finisce, qualcuno avrebbe dovuto far mangiare a Carlo Conti un poco di emozione ed allegria.
Mi aspetto che l’arrivo di Madalina Ghenea riscaldi la serata, anche perchè me la ricordavo bona, arriva invece al suo posto l’Uomo Tigre. Lei per non strafare dice che spera che il padre non si addormenti e mantiene la piattezza di Conti, giusto perchè di peggio non poteva fare.
Tornerà in seguito a dire in diverse lingue delle frasi probabilmente imparate a memoria. Almeno è vestita meglio.
Nel leggere le presentazioni Gabriel Garko sembra mia nonna quando non vede niente, stringe persino gli occhi. Che non sapesse recitare lo sapevo, che avessi anche problemi a leggere speravo di no. Nel frattempo diverti utenti su twitter e facebook fanno notare la sua somiglianza con un personaggio di Indovina Chi?.
Su Virginia Raffaele non riesco a dire niente, imita Sabrina Ferilli, non è la stessa, ma a me lei piace, è ironica, sexy, simpatica ed è realmente l’unica tra i presentatori che regge il palco con una semplicità disarmante.
I Big in gara (ovvero come sperare invano)
Noemi, stimabilissima per i colori arcobaleno al microfono, entra con un buco in petto, solo sulla sua frase finale “Stai senza pensier”, citando Gomorra e/o i The Jackal, capisco che in realtà era un riferimento ad una sparatoria a pallettoni.
I Dear Jack portano uno colorato come Carlo Conti, per non sfigurare. Senza arte ne parte Fanno andare avanti la kermesse (questo è il momento in cu volevo usare il termine kermesse.
Scopro che I Negramaro HA scritto un brano per Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, magari questi vincono il Festival di Sanremo 2016 per una serie di cose, sono un duetto, hanno una canzone scritta da Giuliano Sangiorgi, non ricordo nemmeno una nota nè una parola del brano.
Gli Stadio vengono annunciati come una band dai pezzi rock trascinanti, io ancora mi sto chiedendo quali siano. Per carità, 30 anni mi piacevano un sacco gli Stadio, ma rock? Ma soprattutto trascinanti? Suvvia, alla fine hanno avuto successo sempre grazie a ballate pop. E infatti.
All’ingresso di Arisa ho avuto un solo pensiero:”Arisa come cazzo si è vestita!“, da li in poi ho avuto cinque minuti di frastorno, come quanto ti esplode del C4 a 2 metri di distanza in Call of Duty. Quando mi sono ripreso aveva già finito l’esibizione. Nel frattempo Mario, Ugo e Nicola mi fanno percepire che loro una bottarella la darebbero anche ad Arisa, io piuttosto me lo taglio e glielo lancio al cane di Call Of Duty Ghosts. Volevo scrivere altro, ma ripensandola ho avuto altri cinque minuti di confusione, per cui smettiamo di pensarci tutti insieme. Oooom.
Quando è il momento di Ruggeri il commento vero arriva da mio cugino Michele, che dice: “Enrico Ruggeri è come te, non si è accorto di essere vecchio“. Quello che lui non capisce è che però Ruggeri è ricco, mentre io sono povero e pazzo. Più povero che pazzo. In tutto ciò devo dire che voglio riascoltare il brano perchè forse c’è qualcosa di buono.
Per i Morgan e i Bluvertigo i problemi sono tanti e non sono di droga. Morgan suona praticamente tre quarti di brano con il basso non amplificato, il restante quarto non lo suona proprio perchè lo lancia addosso ad un tecnico del suono. Il primo pensiero che mi era venuto è che i Bluvertigo avevano deciso di eliminare il basso dato che la voce di Morgan era assente. Il brano è anche interessante, ma vorrei ascoltarlo suonato e cantato per bene.
Rocco Hunt copia da chiunque, cita l’impossibile, ma nonostante tutto mi è piaciuto. Ha svegliato un attimo il Festival di Sanremo 2016, secondo me lo eliminano subito perché è fuori dallo spirito di gruppo del festival.
Ultima a presentare la canzone tra i Big è Irene Fornaciari che risolve il mistero di chi ha rubato il collo a Maurizio Costanzo. Non mi è mai piaciuta, non mi piace, non mi piacerà mai probabilmente.
Gli Ospiti che sembrano Dei al Festival di Sanremo 2016
Con pochi problemi se sei ospite al Festival di Sanremo riesci a diventare un Dio. Sarà per l’ampio spazio che hai, sarà perchè i big in gara hanno presentato brani banali, sarà perchè poi una stsar lo sei davvero, fatto sta che Laura Pausini ha portata una felice tristezza al Festival di Sanremo 2016, che ad un certo punto ho pensato che mancava solo Marco Masini e avremmo fatto 13. Sia chiaro, ha fatto uno spettacolo degno di nota, ha anche dimostrato che se sei un cesso non diventerai mai una regina di bellezza ma che con i soldi ti aggiusti tanto, ha evidenziato il fatto che quando canta è sicura e non sembra scema come quando parla, nè fa sentire il suo accento. E ha parlato, con onore, dei diritti omosessuali. E’ stata giunonica.
Elton John che lo si voglia o meno è davvero nell’olimpo dei cantanti, lui una parte di storia della musica l’ha scritta davvero, può piacere o meno, ma è un dato di fatto. Arriva con una giacca che faceva preuspporre a Don Antonio Polese, il boss delle torte, come ospite speciale, ed invece niente pono pomellato. Lui non fa propaganda omosessuale, non parla di diritti gay, non parla di utero in affitto, contrariamente a quanto dice Salvini e a quanto molti hanno condiviso. Suona, dice cose giuste, ci fa scoprire che gli piacciono i fiori (un poco come nel quiz che si faceva ai tempi della leva militare) e se ne va.
Aldo, Giovanni e Giacomo ci fanno tornare a 25 anni fa, anche perchè loro sono rimasti la. Stesso sketch da 25 anni, ormai ha smesso di far ridere da 20, penso che almeno per na occasione del genere qualcosa di nuovo avrebbero dovuto proporla. Mi piacciono sempre loro, però dategli qualche suggerimento.
C’è stato anche un tale Maitre Grims, io non sapevo chi fosse e non lo so tutt’ora. A quel punto ho aperto NBA Live 16 per provarlo.
Alla fine della fiera ma che è?
Tutto sommato è stata una serata piacevole, grazie a Twitter, grazie a Facebook, grazie alle persone con cui si interloquito sui social network. Poteva andare peggio, poteva essere il festival della canzone dell’ISIS.