una donna… un lettino.. un bimbo.. una nuova vita… chissà che occhi avrà…
chissà se sarà forte come la mamma… o preciso come il padre… chissà che futuro avrà… in un altro mondo… ma tanto dentro questo.. di mondo…
una donna… un lettino.. un bimbo.. una nuova vita… chissà che occhi avrà…
chissà se sarà forte come la mamma… o preciso come il padre… chissà che futuro avrà… in un altro mondo… ma tanto dentro questo.. di mondo…
lontano… mezzo/a dietro un muro..
/… “chi sei?” …/
Correva. Correva avanti indietro. Avanti indietro, Stump, Muro. Avanti indietro. Avanti indietro, Sbam, Porta.
Urla, urla da tutte le parti. Urla dentro. Grigio. Materia Shhh… Silenzio…. Lacrima. Non voglio… Non vuole…
Si guardava intorno… alla ricerca di cosa poi? alla ricerca di… di cosa? poi..?
Urlava.. URLAVA! Nessuno lo sentiva. NESSUNO! Urlava nella sua mente!
Vedeva colori pallidi, colori che non erano nè cielo ne terra.
Passa un’ombra, tutte ombre per lui, ombra che ti porta in cella, ombra che ti fa mangiare, ombra che ti da la medicina. Ombra… ti mangia dentro e la vedi fuori.
Eppure avrebbe voluto guardarsi, prima, dopo. Una foto. “Mi scatti una foto? Oppure mi fai un ritratto e me lo fai vedere? Voglio vedere come sono da fuori.”
Il giorno diventava notte. Gl incubi dominavano le persone. I sogni mietevano false speranze. La luce veniva inghiottita dal buio.