60 anni fa quando George Orwell scrisse e pubblicò “1984” sicuramente avrà pensato che la sua visione distopistica della realtà non sarebbe mai esistita, oggi potremmo magari parlarne.
Sempre più controllo si da agli alti poteri e ai media sottomettondosi all’impossibilità forzata di cambiare la realtà. Tutti ci lamentiamo di diversi fattori, ci preoccupiamo della mancanza di libertà senza fare nulla per mantenerla. Allo stesso tempo mentre ci preoccupiamo della nostra privacy diamo in pasto a decine di social network: twitter, FaceBook e MySpace sono solo la punta del’iceberg.
Insomma ci lamentiamo di tutti ma ci tranquillizziamo nel normale uso e consumo di ciò che dovrebbe urtarci.
La realtà dei fatti dice che “1984” è qui tra noi, non solo per la privacy, non solo per il controllo. Per Tutto.
Scrivo ora, da iprocrita. Dovrei cambiare il modo di fare. Dovrei alzarmi, dire che sono stanco e ribellarmi. Forse proprio per questa stanchezza però non ho forza.
N.d.L. In realtà a me non infastidisce dire i cazzi miei, nemmeno nella vita reale. Mi infastidisce tanto altro, ma questa è un’altra storia.
È verissimo. Io ho letto recentemente 1984 e mi pare quasi di vivere in un mondo che va in quella direzione. Il bipensiero…
La TV ci racconta quello che gli pare e piace ed a modo suo… basti pensare all’intervento di qualche giorno fà di grillo al senato: http://mimo.netsons.org/2009/06/11/vale-la-pena-essere-informati-cosa-ci-raccontano-i-giornali/
Mi auguro di non finire in un mondo come quello che lo stesso Orwell, nella sua immaginazione, era stato in grado di immaginare nella sua immensa genialità.
Sappiamo com’è… siamo “tutti uguali ma c’è chi è più uguale degli altri” cit. da La Fattoria degli animali – G. Orwell
Con questo passo e chiudo.
Eh si mimo, molto bello anche “La Fattoria degli Animali” 🙂