Libera

Omicidio Biagi. Dieci anni fa.

Sono le ore 20.15, dieci anni fa, il 19 Marzo 2002, Marco Biagi trascorreva gli ultimi attimi della sua vita, poco prima aveva subito un attentato da parte delle Nuove Brigate Rosse, gruppo terroristisco evidentemente contrario al suo lavoro.

Marco Biagi (24 novembre 1950 – 19 marzo 2002)

 

Io non capisco di economia, non ho conoscenza tali da sapere se le riforma del lavoro che stava studiando fosse stata giusta o meno, non sono un politico, non so vedere quello che non è accaduto, ma sono umano ed una cosa la so, qualsiasi sia il tuo colore, la tua etnia, la tua razza, la tua idea politica, il tuo credo, non puoi morire perchè stai compiendo il tuo dovere, nè tantomeno puoi uccidere perchè un altro la pensa diversamente da te.

 

Buon Onomastico Don Peppe Diana

Oggi è il 19 Marzo. Festa del Papà. San Giuseppe.

Oggi, 18 anni fa, il 19 Marzo 1994, Giuseppe Diana, veniva ucciso dalla camorra.
Non voglio ricordare Don Peppe Diana, persona che purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere, per i suoi gesti da Sacerdote, non voglio ricordarlo semplicemente perchè, come me, era uno Scout, voglio ricordarlo per il suo impegno antimafia. Perchè ogni giorno combatteva per la sua gente, per la sua terra, per ciò in cui credeva.

Don Peppe Diana (Casal di Principe, 4 luglio 1958 – Casal di Principe, 19 marzo 1994)

Voglio ricordarlo con la sua lettera più famosa.

Per amore del mio popolo non tacerò.

Siamo preoccupati

Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra.

Come battezzati in Cristo, come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di essere “segno di contraddizione”.

Coscienti che come chiesa “dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che è la povertà, come distacco dalla ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà”.
La Camorra

La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.

I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l’imprenditore più temerario; traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato.
Precise responsabilità politiche

È oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi.

La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono la piaga dello Stato legale. L’inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi; un preoccupato senso di rischio che si va facendo più forte ogni giorno che passa, l’inadeguata tutela dei legittimi interessi e diritti dei liberi cittadini; le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale per permettere alle parrocchie di riscoprire quegli spazi per una “ministerialità” di liberazione, di promozione umana e di servizio.

Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili.
Impegno dei cristiani

Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno.

Dio ci chiama ad essere profeti.

– Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18);

– Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43);

– Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23);

– Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5)

Coscienti che “il nostro aiuto è nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che è la fonte della nostra Speranza.
NON UNA CONCLUSIONE: MA UN INIZIO

Appello

Le nostre “Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe”

Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa;

Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26).

Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia “Siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso,… dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”.

La potenza di Pinterest in infografica

Pinterest, il social network per lo sharing di foto e di immagini, sembra che stia avendo buoni risultati in giro per il mondo, anche se, come già vi ho detto quando presentai I numeri di Pinterest in Infografica, a me non piace.

Il gioco sui social network che hanno un buon marketing dietro si fa spesso sui numeri, spesso se ben presentati, così ci si trova a vedere benissimo i 12 milioni di utenti (a Febbraio 2012) di Pinterest, mentre sembrano deludenti i 90 milioni di utenti di Google+, oppure si gioca sul traffico generato come referral, dove il deludente Google+ genera solo lo 0,24%, mentre Pinterest con il 3,6% è quasi ai livelli di twitter (3,61%).

Leggi l’articolo completo e guarda l’infografica su Pinterest

L’autobiografia di Stefano Lorenzini ed il comitato Free Thomas Jay

Ne volete sapere di più? Leggete Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Da qualche giorno parlo della storia di Stefano Lorenzini e del comitato Free Thomas Jay. Il caso di uno scrittore, di una condanna all’ergastolo e di un movimento che vuole che non venga commessa una ingiustizia, a causa di una legge vera e assurda e nota come Three Strikes Law.

Una storia misteriosa, tra verità e finzione. Una storia che è un libro, un’autobiografia da poter leggere e scaricare in anteprima sul sito Free Thomas Jay.
Prossimamente pubblicherò un post che avevo già inserito, con più informazioni e dettagli inediti sulla storia di Thomas Jay, intanto vi invito a visitare il sito ufficiale e leggere l’autobiografia di Stefano Lorenzini.

Free Thomas Jay. La storia di Stefano Lorenzini.

Se volete sapere la verità, leggete Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Ieri avevo scritto un post sulla storia di Stefano Lorenzini e sul comitato Free Thomas Jay. Sulla storia di uno scrittore, di una condanna all’ergastolo e di un movimento che vuole che non venga commessa una ingiustizia.

Oggi ho deciso di oscurare momentaneamente quel post. Lo renderò nuovamente pubblico presto, ma per adesso preferisco che le cose restino così.

Intanto vi invito a guardare il video diffuso dal comitato Free Thomas Jay.

Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Thomas Jay sembrava dovesse essere il prossimo nome a cui dedicare un post sociale, in questi giorni in cui sembra non mancare l’interesse per le cause sociali, così oggi, dopo aver scritto di Rossella Urru e Fabrizio Pioli, leggo per la prima volta di questo nome.

Dato che mi piace documentarmi su qualsiasi cosa inizio subito una ricerca, ma su Google ci sono pochissimi risultati, su Wikipedia non esiste traccia di Thomas Jay. Leggo la storia da quello che dovrebbe essere la pagina dedicata alla causa Free Thomas Jay, scopro che in realtà dovrebbe chiamarsi Stefano Lorenzini, un uomo con dietro una storia da film e condannato ingiustamente all’ergastolo.

Leggi tutta la storia di Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Io Sono Fabrizio. L’unione vince il silenzio, Rivogliamo Fabrizio.

Non posso definirmi un Amico di Fabrizio Pioli, potrei definirmi un conoscente. Con Fabrizio ci salutavamo per strada, mi è capitato di uscirci forse una volta o due insieme. Ma era un ragazzo semplice, un buono. Oltre ciò era un ragazzo, un uomo. Non era giusto tutto ciò.

Fabrizio Pioli

Che la sua storia sia anche da sprono per chi con la ‘ndrangheta, passivamente, ci convive ogni giorno. Che sia da motivazione affinchè in futuro sappiamo tutti dire no alle mafie prima che queste si presentino a noi.

Leggi tutta la storia di Fabrizio Pioli

Diventate Digital Report per lo Scoop Tour di Ben & Jerry’s

Ben & Jerry’s è un marchio che forse ancora non conoscete, io ad esempio non lo conoscevo fino a poco tempo fa, eppure piano piano sta prendendo piede in Italia e conquistando chi assapora il suo gelato, che oltre al gusto coinvolge per la sua filosofia.


Per la diffusione del marchio l’azienda ha così pensato di realizzare lo Scoop Tour, degli eventi nelle principali piazze italiane da lunedì 7 maggio a domenica 17 giugno, che passerà da Roma, Milano, Padova Venezia, Bologna, Ferrara, Pisa, Firenze, Siena, Perugia, e Napoli. In particolare Ben & Jerry’s, insieme agli amici di ViralBeat, l’azienda che si occupa per loro in Italia della comunicazione online, ha deciso di scegliere un Digital Reporter che seguirà quotidianamente il viaggio, postando in tempo reale sul web e interfacciandosi col Team Social per raccontare tutto quello che accade durante il tour. Inoltre sarà suo compito gestire le richieste degli utenti che attraverso i social network potranno suggerire le altre tappe del viaggio.

Se vi sentite in grado di svolgere tale compito e volete partecipare alla selezione vi basta candidarvi inviando all’indirizzo email digital.reporter@viralbeat.com il vostro Curriculum Vitae ed  una lettera motivazionale, inoltre sulla Fan Page di Ben & Jerry’s dovrete riproporre la stessa lettera accompagnata da una vostra foto simpatica (la più simpatica che avete!) ed un video di presentazione alla candidatura.

Tutto ciò oltre che essere divertente sarà anche retribuito, avrete pagato vitto e alloggio ed in più un compenso di 4.000 euro lordi. Non male direi.

Quindi? Cosa aspettate?

Le Infografiche in Infografica

Lo sapevate che nell’85% delle infografiche viene utilizzato il font Sans Serif? O che il tipo di grafico più utilizato (il 32%) è quello a barre?

Queste ed altre informazioni sono contenute nell’Infografica delle Infografiche, una produzione grafica realizzata circa un anno fa da Ivan Cash, usando come dati 49 infografiche a caso prese da Good Infographics.

L'infografica delle Infografiche

 

Al di la del valore dell’infografica in se, secondo me, è da apprezzare la simpatia nello scegliere di realizzare questa presentazione visuale. Che comunque lascia il tempo che trova.