Oggi è il Leap Day, il giorno bisestile, e dato che questo è Leap Year, cioè anno bisestile, avete una possibilità rara in Foursquare (per gli amici 4sq), il social network di geolocalizzazione che sta prendendo sempre più piede grazie alla diffusione di smartphone e tablet. Infatti solo per oggi grazie ad un check in in Foursquare potrete ottenere il Leap Day badge.
Foursquare Leap Day badge
Per guadagnare il distintivo promesso vi basta realizzare un semplice passaggio in Foursquare, fate un check in in qualsiasi luogo e inserite come commento il testo “Leap Day”, in pochi secondo otterrete il badge che vi ho riportato sopra accompagnato dal messaggio:
“February 29th! It only happens once every four years, except on century years that are not divisible by 400! Enjoy your extra day! P.S. Happy birthday, leap year babies!”
Per i fanatici di 4sq, e dei social network in generale, questa è una occasione da non perdere! (altrimenti ne riparliamo tra 4 anni)
Il torneo di rugby del 6 Nazioni continua ad andare avanti e vede l'Italia impegnata in prima linea, anche se ancora purtroppo con risultati deludenti, riuscendo a fatica a dimostrare di essere ai livelli delle altre compagini. Nonostante ciò si continua a credere di poter fare bene e così la nazionale italiana continua a farci sognare.
Nonostante il continuo crescere di interesse per questo sport, il rugby è rimasto fino ad oggi un prodotto per pochi, ma nell'era di Wikipedia e dell'iPhone tutti possono saperne di più, così arriva Peroni che con la nuova applicazione chiamata tuttorugby permetterà a chiunque di saperne di più, oltre naturalmente a poter usufruire di tanti altri servizi.
La nuova app, disponibile al momento per iPhone, iPod touch ed iPad, dedicata si agi amanti del rugby ma anche a chi si avvicina lentamente a questo sport, fornisce diverse funzionalità, in primis il focus è sul torneo del 6 Nazioni, con calendari, rose, formazioni e risultati, ma non solo, un'ampia sezione dedicata alle news è ben corredata oltre che dalle notizie anche da video aggiornati quotidianamente.
La sezione Terzo Tempo contiene tutte le informazioni su come raggiungere il Peroni Village, mentre il Pub Finder aiuterà chiunque a trovare il pub più vicino che trasmette in diretta le partite del Sei Nazioni. Infine la sezione Team Face farà uscire fuori il patriottismo che è in noi, permettendoci di cololare con i coori della nostra bandiera il nostro volto.
Insomma il rugby diventa social e Peroni con TuttoRugby fa avvicinare tutti a questo sport. Provare per credere.
Giusto ieri accennavo a Rossella Urru, con parole non mie, oggi con le parole della stessa persona vi racconto chi è.
Rossella Urru
In una società moderna in cui la massima preoccupazione di un trentenne è quella di trovare un lavoro, prendere l’ultimo modello di smartphone disponibile sul mercato, o cosa fare il prossimo sabato sera, Rossella Urru, decide di partire per l’Algeria per aiutare donne e bambini in un campo profughi fornendo loro i viveri per la sopravvivenza, rinunciando così alla vita comoda che avrebbe potuto avere in Italia.
Fino ad un paio di settimane fa nessuno conosceva questo nome, ma grazie al potere di internet ed al passaparola creato sui social network, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questa persona, una delle tante, che un giorno decide di lasciare tutto e partire per terre lontane, spinta dall’amore per le persone e dal desiderio di aiutare chi è in serie difficoltà.
Rossella Urru, giovane e bella, è partita e non si sa se farà mai più ritorno, visto che è stata rapita da un gruppo di dissidenti e dopo quasi quattro mesi non si sa che fine abbia fatto, e, cosa peggiore, nessun media, fatta eccezione per pochi, ne parla veramente.
Il popolo di internet poco a poco si sta muovendo e questo nome sta iniziando a rimbombare nella mente delle persone, le quali, un po’ per curiosità e un po’ per forza di cose, viene spinta ad informarsi per associare un nome tanto ricorrente ad una notizia. Destare la curiosità delle persone, è evidentemente il modo migliore perchè queste si informino in maniera attiva e prendano parte ad azioni di informazione globale, con la speranza che le autorità si muovano con celerità ed efficienza al fine di restituire la libertà a questa ragazza.
Prendo a cuore questa storia perchè Rossella Urru ha la mia età e mi identifico in lei. Come dicevo altrove, io al massimo ho avuto il coraggio di allontanarmi da casa per una vacanza, e la sera vado a dormire beata nel mio letto; ma vi assicuro che non passa sera in cui prima di addormentarmi non mi metta a pensare a lei.
Chissà se sta bene, chissà se mangia, chissà se è al caldo, chissà se le hanno fatto del male, chissà se hanno abusato di lei, chissà se è viva.
Sono tutti pensieri che girano nella mia mente mentre sono sotto le coperte, penso a lei lì e penso a me qui, e penso a me lì.
Ci vuole coraggio a partire, ma ce ne vuole molto di più a sopportare una situazione come la sua, ed io spero vivamente che ne stia avendo tanto. Non è giusto che la vita di una giovane ragazza venga ignorata così, come non sarebbe giusto se ciò accadesse a noi, alle nostre sorelle, madri o amiche, per questo ho assunto un motto rubato dal titolo di un articolo letto su internet ‘Siamo tutti Rossella Urru’, perchè a chiunque può capitare che il cammino verso la nostra casa venga interrotto da un qualsiasi evento, e l’ultima cosa che vorremmo è appunto che chi deve aiutarci taccia su di noi.
Rossella Urru ripone in tutti noi le sue speranze di tornare a casa, per questo motivo parliamo tutti di Rossella Urru, perchè siamo tutti Rossella Urru.
Si discute da ieri sui numeri di Twitter, se è vero o no che sia arrivata a 500 milioni di utenti e quanti degli utenti registrati siano realmente attivi.
Intanto Infographic Labs realizza una infografica in cui sono rappresentati i numeri ottenuti dal social network (anche se in realtà twitter è un servizio di micro blogging) aggiornati ai primi mesi del 2012.
Da notare alcune cose in particolare, a partire dal nome dato che Twitter nasce nel luglio 2006 con il nome Twittr, un poco sulla scia di Flickr, per poi cambiare nome in Twitter qualche mese dopo. Arrivando nel 2011 a 100 milioni di utenti attivi, in tal senso a farla da padroni come sempre sono gli USA, però inseguono anche se distanti il Brasile ed il Giappone.
Come già si sapeva Lady Gaga è il personaggio più popolare su twitter, invece contrariamente a quanto si pensava il momento in cui ci sono stati più tweet al secondo non è stato l’ultimo minuto del Super Bowl XLVI, nè l’esibizione di Madonna al Superbowl, bensì durante la proiezione TV di “Laputa – Castello nel cielo” (“Castle in the Sky” nella versione americana), che da sola ha totalizzato più dei due precedenti eventi messi insieme.
Per il resto dei dati vi lascio alla infografica. A voi i pareri.
E’ difficile che io dia spazio a qualcuno in questo blog per dei guest post, ma ultimamente sono venuto a conoscenza della storia di Rossella Urru. Sapendone ancora troppo poco ho deciso di dare spazio ad un post che Momi Oh ha scritto su Facebook:
“Rossella Urru ha la mia età; lei è partita tempo fa per per terre lontane per aiutare persone bisognose mentre io, sua coetanea, al massimo mi sono allontanata per una vacanza. Ora lei è stata rapita e non si sa dove sia e se sta bene, mentre io sono qui nel mio letto caldo. Nessuno parla di lei, se fossi stata io lì, nessuno starebbe parlando di me adesso, e il solo pensiero mi fa rabbrividire. Parliamo tutti di Rossella Urru. Siamo tutti Rossella Urru.
Pinterest a me non piace. Questo ormai o sapete tutti.
Nonostante il mio disprezzo sembra che continui a crescere e fare ottimi numeri, cioè al di la del mio parere piace alla gente.
Così mentre twitter si prepara a superare i 500 milioni di utenti, Lemon.ly realizza una infografica sui numeri di questo nuovo prodigioso social network.
Sinceramente non condivido dell’infografica l’analisi effettuata, in quanto tiene conto per diversi aspetti periodo di tempo totalmente diversi, che sembrano favorevoli a Pinterest, però c’è da dire che le risposte ci sono.
Ancora deve essere disponibile al grande pubblico e già è al suo primo flop. Arriva così Volunia, nuovo motore di ricerca italiano realizzato da un team guidato da Massimo Marchiori, divenuto noto per aver ispirato dell’algoritmo su cui si basò la prima versione di Google.
Che Massimo Marchiori non sia l’ultimo arrivato in fatto di search e di motori di ricerca nessuno lo mette in dubbio, ma tra l’essere un esperto, un genio anche se vogliamo dirla così, e realizzare un prodotto di un certo livello la strada è tanta. Creare qualcosa che funzioni davvero, che possa arrivare al grande pubblico e che sia innovativa non è facile, ma sicuramente i passaggi da seguire sono ben delineati.
La pessima presentazione di Volunia
Iniziamo dalla presentazione di Volunia, che ha visto in prima linea Massimo Marchiori a far conoscere il suo prodotto a tutti. E’ stato a dir poco uno scempio, anzi già le premesse non erano delle migliori. Il team di Volunia si preparava a presentare alla stampa il lancio mondiale di un prodotto che dalle premesse, o almeno da quanto promettevano, avrebbe portato con se non poche innovazioni. Ma si sono preparati all’ora sbagliata, se vuoi fare la presentazione di un qualcosa che ha la pretesa di ottenere un riscontro nel resto del mondo (e diciamolo chiaro che il resto del mondo nove volte su dieci corrisponde agli USA) non puoi farla alle 12.00 ora italiana. Non puoi pretendere di essere visto alle 06.00 del mattino a Washington, New York e Boston, specie il giorno dopo del Super Bowl XLVII, naturalmente non puoi sperare che a Chicago alle 05.00 o ancora peggio a Los Angeles alle 04.00 pensino a te.
Inoltre nel sito ufficiale, nella home page, del live streaming nemmeno l’ombra. Bisognerà fare riferimento al sito dell’Università di Padova.
Soprassediamo alla questione orario e passiamo a quella lingua, pensateci bene, come si può fare un lancio mondiale nella sola lingua italiana? Allora diciamoci la verità, visto l’orario e data la lingua la presentazione era solo per l’Italia? Magari avranno anche ragione le malelingue che pensano che sia un progetto supportato dall’Università di Padova utile solo a fare giri politici e mangia mangia di soldi per un pò di tempo? C’è da dire una cosa, almeno, differentemente da tanti altri progetti italiani, questo sembra pronto a vedere la luce, non è stata prodotta solo carta, ma di ciò ne parleremo più avanti.
Home Page di Volunia
Tornando alla presentazione e alla sua pessima preparazione, è da notare l’inizio in pessimo stile, schermo bianco e proiettore non funzionante, come se non ci si trovasse in una Università dove il tema trattato fosse informatica, bensì in un fruttivendolo, fino ad arrivare alla ricerca della presentazione nella penna USB di Massimo Marchiori. Da twitter inizano ad uscire le prime lamentale e l’epic fail viene già annunciato.
Aggiungeteci alla fine le riprese fatte alla meno peggio e la pessima qualità audio ed il tutto è servito come peggio si può.
Volunia è Facebook (con Farmville) unito al passato?
Guardando la presentazione la prima cosa che salta all’occhio è quel fantomatico colore blu, che anche se non identico la prima cosa che fa tornare alla mente è Facebook, quasi a dire che al giorno d’oggi sia il social network di Mark Zuckemberg il punto di riferimento. Guardando meglio il sito si notano icone e notifiche in pieno stile FB, arrivano così anche i primi commenti del tipo “un motore di ricerca con Farmville“, in effetti il progetto si svela subito per quello che è, non un motore di ricerca vecchio stile, ma una esperienza sociale. Tra Media, Persone, Account e Messaggi, con la bubble di notifica identica a quella del più diffuso social network al mondo, sembra proprio di muoversi in una vecchia versione di Facebook.
Però un’altra cosa mi viene in mente, guardando il logo, la disposizione delle varie componenti nelle pagine ed il forte desiderio di voler proporre qualcosa, mi torna il brivido dei vecchi motori di ricerca, di quelli che furono Il Trovatore, Arianna e Godado. In quel periodo in cui mentre Google iniziava ad affermarsi per la sua semplicità e per i suoi risultati performanti e precisi, altri cercavano di proporsi con interfacce piene di roba inutile e cercando di proporre decine e decine di futilità, oltre naturalmente ai risultati quasi pessimi.
Non parliamo delle Mappe Visuali, in pratica una Sitemap riportata in stile Farmville, inutile e dispersiva.
Sinceramente io fin qui l’innovazione non l’ho vista, continuo comunque a seguire la presentazione.
Volunia ha studiato da Google+ e Google Plus Search Your World?
Una cosa viene subito messo in chiaro, Volunia non sfida Google, anzi prende tutt’altra direzione. L’anticipazione di un motore basato sulla semantica, il presentimento di un PageRank migliorato, e altre cose del genere, si sono rivelate tutte sbagliate, infatti la vera natura di Volunia è quella di essere un Motore di Ricerca Social.
Allora mi viene subito in mente Google Search Plus Your World, il progetto di Google, nato dopo la creazione di Google+, che ha come intento quello di portare nei risultati di ricerca non solo contenuti ma anche persone e relazioni. In effetti tra la declamata barra, che va in direzione opposta alle scelte di Google, riempita da avatar degli utenti, chat, messaggi, notifiche e pulsanti di varia natura, e i risultati di ricerca con la possibilità di interagire con gli utenti, come ad esempio con la chat (mentre in Google+ è possibile avviare i gli Hangout o Video Ritrovi), sembra proprio di avere a che fare con l’ultimo ritrovato di Big G.
Se ci aspettavamo l’innovazione, ancora non è arrivata.
Volunia prende roba anche da So.cl?
Proprio in merito all’interazione con gli altri utenti sui risultati di ricerca mi torna in mente la mia analisi su So.cl, prodotto di Microsfot realizzato nei Fuse Labs, di cui già qualche settimana fa mi chiedevo se fosse la copia di Google+, Facebook e Twitter.
Il punto in cui Volunia si avvicina tantissimo a So.cl è la possibilità di condividere i risultati e di discuterne con gli utenti. Anche la forzatura grafica delle barre non ricorda altro che il social network di Microsoft.
Ancora una volta vedo copia e non innovazione.
2 Milioni di euro per realizzare Volunia?
Sembra che Volunia sia costato 2.000.000 di euro, cioè due milioni di euro per realizzare qualcosa di già visto. Costa così tanto la parola innovazione, mentre la realizzazione della vera innovazione non ha prezzo, ne tempi, ne realtà.
Io mi chiedo come siano stati spesi questi soldi, dato che fino ad ora il marketing è stato pessimo, i costi di ricerca universitari non dovrebbero essere altissimi, i programmatori ormai costano quanto gli operai, la realizzazione di un cloud on demand con soluzioni tipo gli Amazon Web Services è alla portata di tutti. Qualcuno sa dirmi dove sono andati a finire questi soldi?
Volunia tra la privacy e la delusione nei Risultati di Ricerca
Un problema che si sono già posti molti è quello di come gestirà la privacy Volunia, ma secondo me è alquanto secondario il discorso, basta vedere tutte le cose copiate in giro e soprattutto basta pensare che uno usa Volunia da utente registrato dando il proprio consenso a tutti i paletti posti dal motore di ricerca.
Per ultimo ho lasciato come argomento quello relativo ai risultati nelle ricerche, sto provando grazie a Napolux da qualche minuto Volunia, mi limiterò per il momento a dire poche cose, rimandandovi fra qualche giorno ad una mia analisi più professionale. In ogni caso Luca Conti ha fatto degli esperimenti che confermano quanto sospettavo e quanto a prima vista ho notato. Volunia delude notevolmente nei risultati di ricerca, non si hanno i risultati aspettati, non si hanno risultati ottimali.
Alla conclusione di tutto ciò che penso è che sicuramente Volunia può crescere, ma per adesso ha imboccato tutte le possibili strade sbagliate. Vedremo cosa ne uscirà quando sarà aperto al pubblico.
Se volete un invito lasciatemi l’email nel commento.
UPDATE 08/02/2012: La procedura utilizzata per gli inviti sembra al momento non funzionare, per cui portate pazienza e appena ripristinata tornerò ad invitarvi.
#occupyscampia. Questo l’hashtag che sta piano piano assumendo rilevanza su internet da un paio di giorni.
Roberto Saviano dice: “Napoli comincia a Scampia“, sicuramente non sbaglia.
Scampia, quartiere periferico di Napoli che da anni è conosciuta per fatti non proprio felici, per la criminalità dilagante, per il degrado sociale in cui si trova. 40.000 abitanti circa, più di alcuni capoluoghi di provincia, rappresentati da quelle che ormai sono riconosciute come le Vele, raccontati dallo stesso Saviano in Gomorra, letti sui giornali per i fatti di cronaca nera. Una zona dove oltre il 60% delle persone è disoccupata, che viene lasciata a se stessa, ai suoi problemi, ai suoi disagi e sopratutto viene lasciata nelle mani dei Clan della Camorra.
Accade così che le guerre tra clan prendano piede e viene imposto il coprifuoco ai cittadini da parte della camorra nei quartieri di Scampia e Melito. Addirittura si tratta di un ordine,recapitato con un porta a porta, il quale dice che le donne devono stare in casa, le uscite di giorno devono essere limitate il più possibile, mentre di notte non si deve uscire mai. I negozi devono chiudere tra le sette e mezza e le 8. I bar entro le 22. Per i trasgressori saranno guai, così oltre 200.000 abitanti del circondario si trovano a vivere segregati in casa dai primi giorni del 2012, i giorni successivi alla mattanza di inizio anno.
A tutto ciò c’è chi però non ci sta e vuole rispondere, con coraggio, per riprendersi la propria terra. Una di queste persone è Pina Picierno, giovane parlamentare campana del PD, che lancia su twitter l’hashtag #occupyscampia, similmente a quello che fu l’#occupywallstreet, con l’intento di Occupare Scampia, con la volontà di riprendersi i propri spazi, con la speranza che a Napoli i cittadini siano liberi di tornare per strada, vivendo il proprio territorio, che non è della camorra, ma di ogni libero cittadino.
Pietro Orsatti ha ben pensato di creare una specie di manifesto, dove segnala tra l’altro la presenza tra i cittadini, Venerdì, di Giulio Cavalli, attore che da due anni vive sotto scorta, per dare sostegno e leggere alcuni testi.
#occupyscampia è una chiamata a raccolta per ogni abitante della zona di Scampia, Melito, Secondigliano, ma è anche una chiamata per ogni cittadino della città di Napoli, e soprattutto è una un richiamo per ogni cittadino italiano, per chiunque crede nella legalità e per ogni uomo libero.
“La non-violenza non è un paravento per la codardia, ma è la suprema virtù del coraggioso. L’esercizio della non-violenza richiede un coraggio di gran lunga superiore a quello dello spadaccino. La viltà è del tutto incompatibile con la non-violenza. Il passaggio dall’abilità con la spada alla non-violenza è possibile e, a volte, addirittura facile. La non-violenza, perciò, presuppone l’abilità di colpire. È una forma di deliberato, consapevole dominio del proprio desiderio di vendetta. Ma la vendetta è sempre superiore alla sottomissione passiva, pavida e inerme. Il perdono è ancora più alto. Anche la vendetta è debolezza. Il desiderio di vendetta nasce dalla paura del pericolo, immaginario o reale. Un cane abbaia e morde quando ha paura. Un uomo che non tema nessuno sulla terra considererebbe troppo fastidioso anche il solo esprimere collera, contro chi cercasse vanamente di ferirlo. Il sole non si vendica contro i bimbetti che gli lanciano la polvere. Nell’atto, essi non danneggiano che se stessi.”
Mohandas Karamchand Gandhi
Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma
Che il ricordo di Mahatma Gandhi resti sempre vivo e che sia oggi per voi tutti una Buona Giornata Scolastica della Nonviolenza e della Pace.