P2P PRO Music

Ho appena letto l’articolo di INC.ANTO dal titolo “E’ possibile che a demonizzare il Peer2Peer sia proprio chi esiste esclusivamente per merito di quello?”

Antonio mette in risalto nella blogosfera un nuovo “progetto” dall’assurdo titolo “Music VS P2P”, un assurdo progetto, che naturalmente non linkerò, lanciato da alcuni gruppi che passano di striscio vicino alla musica (Lost, dARI, Sonohra, Studio 3, Melody Fall ), supportati da major,  e fanno soldi con gli acquisti dei quattordicenni che tra dieci anni saranno pentiti di aver speso inutilmente i poveri risparmi di qualche settimana.

Ora mettiamo in chiaro la prima cosa è che con il termine il P2P, acronimo che sta ad indicare il Peer to Peer (Peer-To-Peer, Peer2Peer o Peer 2 Peer che dir si voglia), si intende una rete di computer (in generale una qualsiasi rete informatica) che non possiede nodi gerarchizzati come client o server fissi, ma un numero di nodi che sono tra loro equivalenti, definiti peer, che agiscono contemporaneamente sia da server che da client insieme agli altri nodi della rete.

Seconda premessa è il fatto che spesso si confonde il P2P con il file sharing. Il file sharing, come il termine inglese indica, è la pratica utilizzata per condividere file in una rete. Questa pratica può essere effettuata sia in una rete P2P, sia in una rete client-server.

Da queste due prime premesse si evincono due cose fondamentali:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.

Premesso ciò, c’è da aggiungere che, come dice lo stesso INC.ANTO, il P2P può essere utilizzato come strumento per rendere “libero e democratico l’accesso alla musica, e conceda al consumatore il diritto – peraltro regolarmente applicato su qualsiasi altro bene di consumo – di prova e di recesso”.

Aggiungiamo un terzo punto, giusto per fare un attimino di confusione. Già lo sapete, se leggete questo blog lo sapete. Ma io continuo a ripeterlo. La Musica LIBERA. Esiste una cosa che si chiama Musica Libera, dove libera non significa che ognuno può fare quello che ne vuole, non vuol dire che può sfruttare a proprio piacimento e goduria il lavoro di altri, non vuol dire che può guadagnare sulle tue spalle (qui qualcuno dirà che però questo lo fanno le major), vuole semplicemente dire che la tua musica può essere distribuita ad altri gratuitamente, che magari puoi farla ascoltare ai tuoi amici, che in alcuni casi può farne una tua versione che ti piacerà di più, che puoi concederne l’utilizzo, gratuitamente o a pagamento a TUA scelta, per motivi commerciali. Infine Musica Libera non significa gratuita, uno la propria musica se vuole può sempre venderla.

Arriviamo al quarto punto, esiste Jamendo, di cui ho parlato spesso. Jamendo è quel famoso portale di Musica Libera in cui, ad oggi, sono stati pubblicati 17.666 album e più di 200.000 brani, tutti rilasciati sotto una licenza libera. Jamendo è quel portale che combatte per la diffusione della Musica Libera.
In Jamendo potete scaricare gratuitamente tutti gli album presenti, potrete supportare gli artisti effettuando una donazione, e gli artisti stessi vengono sostenuti da Jamendo tramite una parte degli introiti pubblicitari.
In Jamendo la musica può essere scaricata sia da web, sia tramite Bittorrent, che è un famoso programma di P2P.
Infine proprio in questi giorni Jamendo ha proposto l’interessante iniziativa contro la legge HADOPI, il ringraziamento graduato.

Giusto perchè ho aggiunto altri due punti, facciamo un riepilogo e aggiungiamo delle nuove deduzioni:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.

Quinto punto, qui voglio contraddire INC.ANTO, quando dice che capisce che grandi nomi come Vasco, Madonna e gli U2 avrano ragione a lamentarsi, mentre piccoli gruppi no. A mio avviso ci perdono spesso più piccoli gruppi che vendono poco, che non grandi gruppi che hanno ormai migliaia e migliaia di fan. Inoltre è da notare che molti “grandi gruppi” ultimamente hanno rilasciato la loro musica, sia sotto una licenza libera, sia sotto circuiti di P2P, esempi lampanti vengono dai Nine Inch Nails (NIN), Smashing Pumpkins, Radiohead. Addirittura i Nine Inch Nails nonostante distribuissero gratuitamente il loro album Ghost I-IV, lo scorso anno sono stati al primo posto tra gli album più venduti di Amazon MP3.
Questo anche come risposta a quel tale sconosciuto Walter Fontana, che a quanto ho letto dovrebbe essere il leader dei Lost, che dice che il P2P è “una delle maggiori cause della scomparsa degli artisti dalla scena musicale”.

Tiriamo le somme:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.
  • Diversi gruppi stanno rilasciando i propri album sotto licenza libera.
  • La Musica Libera Paga!
  • Walter Fontana è un idiota!

Esorto tutti a contrastare ignorare tale iniziativa, in quanto priva di ogni fondamento logico. Inoltre se qualche grafico, blogger, o altro con attitudini informatiche/grafiche, passasse di qua sarebbe gradito un bannerino del tipo “P2P PRO Music” o “P2P LOVE Music” o simile. Mi piacerebbe tanto fare un’iziativa del genere ed in tal senso ho già contattato il team di Jamendo e spero di ricevere una risposta.

Io la prima mossa, insieme a Luisa, la faccio subito, d’ora in poi su MelodicaMente questi gruppi non saranno più considerati.

Naturalmente vi rimando all’articolo di Antonio per ulteriori approfondimenti.

La Carlucci e i conti fatti male

Qualche giorno fa è apparso sul blog dell’Onorevole Gabriella Carlucci un articolo dal titolo pirati informatici spendono di piu’ in cui l’ex presentatrice tv, oggi politico, spiega a suo modo, secondo lei esatto, il perchè scaricare da internet costa più che acquistare titoli originali.

Premesso che incoraggio sempre a scaricare software libero e musica libera (da Jamendo), vediamo in pò le banalità espresse nel suddetto post.

In estrema sintesi ho intenzione di dimostrare, a tutti coloro che
credono di risparmiare scaricando illegalmente materiale multimedia da
Internet, che si sbagliano e di grosso.

Iniziamo col il notare che a modo suo lo dimostra.

I
processori attuali arrivano in alcuni casi a superare la soglia dei 100
Watt di consumo, potenza che chiaramente viene erogata
dall’alimentatore presente nel PC il quale oltre al processore si
occuperà di alimentare anche le altre periferiche contenute nel
computer, masterizzatori, eventuali periferiche esterne alimentate via
USB e le stesse ventole di raffreddamento; un conteggio veloce ma
abbastanza realistico ci permette di valutare il consumo di un PC
fisso: se infatti mediamente la potenza consumata dal computer e’ di
300 Watt (nei casi di PC ben equipaggiati tale consumo puo’ essere
anche superiore, esistono in commercio alimentatori per PC che arrivano
fino a 600 o 800 Watt ) e il PC rimane acceso per una decina di ore al
giorno

I computer ben equipaggiati sono quelli cosiddetti per “Gamers”, cioè persone che li acquistano per giocare a videogiochi, non lasciando in genere il proprio PC a scaricare.

facilmente potremo quantificarne il consumo moltiplicando il
consumo (espresso in KiloWatt) per il numero di ore di utilizzo, nel
nostro caso quindi 300 W = 0,3 KW da moltiplicare per 10 ore , ovvero
3KWh. Considerando un costo dell’energia elettrica medio di circa 0,2
euro/KWh , il PC dell’esempio, tenuto acceso per 10 ore al giorno ci
costa 60 eurocent al giorno; cifra che sembra ridicola, ma che
moltiplicata per 365 porta a circa 200 euro.

Fino ad ora leggiamo 200 euro, che equivale a circa 8 CD, 4 Videogame per console, 6 videogame per pc, 6 film in dvd.

Per rimanere sul terreno della concretezza,
la durata media di un computer usato per scaricare filmati e musica è
all’incirca di 2 anni; un personal computer che ci permetta di
scaricare velocemente materiale multimediale molto voluminoso non costa
meno di 1000 €.

Forse quello è il ciclo di vita di un sistema operativo, i pc non è che dopo due anni muoiono, basterebbe mettere su del software libero e dopo 10 anni usi ancora lo stesso pc. Ma al di la del software libero, il mio pc dura da 6 anni ormai. Per quanto riguarda “un personal computer che ci permetta di
scaricare velocemente materiale multimediale” forse l’On. Carlucci non sa che la velocità non dipende dal pc, ma dalla banda, dalla connessione, quindi dalla linea ADSL (o equivalente). Un pc utilizzato per scaricare velocemente materiale multimediale può costare anche 279 euro (ho preso il primo a caso da CHL).

A questi vanno aggiunti il costo dei supporti
informatici, sui quali copiare film e musica scaricata illegalmente,
che potremmo quantificare in 100 euro annui.Aggiungiamo ora il costo
della bolletta telefonica: le tariffe flat, ovvero tutto incluso,
costano mediamente tra i 20 e i 30 euro mensili, vale a dire circa 300
euro annui.

No un attimo, facciamo i conti per bene, uno spende 30 euro per una adsl (che è troppo ma può starci), lascia il pc acceso 24 ore la giorno e scarica solo per una quantità di supporti pari a 100 euro?
24 ore al giorno, con una 4Mbit/s, significano teorici 40GB di dati, che equivale a 10 DVD al giorno, quindi la spesa sarebbe notevolmente superiore, uno spenderebbe circa 3500 euro annui, ed avrebbe per se più di 3000 film (o fate voi i conti per cd, videogiochi o altro).

Sommando le cifre calcolate finora arriviamo ad un totale
che oscilla all’incirca tra i 1600 euro e i 2000 euro.

Sempre secondo i suoi calcoli. -_-‘

Sapete cosa
avrebbe speso un utente medio se avesse noleggiato, tutte le uscite
disponibili, in un comune videonoleggio? Tra i 1100 ed i 1300 euro,
sempre calcolati su base annua, con un risparmio netto calcolabile tra
i 500 ed i 700 euro.

Quante sono le uscite disponibili? E Di quali parliamo solo dei film attuali, senza poi averrne una copia per se. E soprattutto sempre secondo i suoi calcoli.

Senza calcolare, fatto di importanza non
secondaria, la pessima qualità di filmati scaricati dalla rete rispetto
a prodotti ufficiali messi in commercio dalle case cinematografiche.

Chi scarica non scarica solo film, e spesso e volentieri chi scarica scrica DVD, con la medesima qualità.

A questo punto è proprio il caso dire: meditate gente, meditate……

A questo è proprio il caso di dire: si informi meglio onorevole, si informi meglio….

P.S. naturalmente l’onorevole non ha considerato che molti contenuti scaricabili sono liberi, siano essi film, siano videogame, siano software o siano programmi.

Sorridete signori, perchè non c’è altro da fare.

45 siti dove scaricare legalmente MP3 gratis

Sembra che la storia di The Pirate Bay non smetta di avere ripercussioni, sulla base di un post di downloadsquad, ecco dopo la recensione di Jamendo una lista di 45 siti dove poter scaricare gratuitamente e legalmente MP3:

Buon Divertimento!

Jamendo: musica gratis per le vostre orecchie

Molti di voi già conosceranno Jamendo, ma voglio comunque parlarne e segnalarlo a chi ancora non lo conoscesse.

Jamendo è un servizio che combinando una piattaforma musicale ad comunità mira a creare, forse già riuscendoci, un nuovo modello di business. In parole porvere Jamendo non è altro che per gli artisti un servizio di pubblicazione delle proprie canzoni o musiche, mentre per gli utenti un sistema per cercare, ascoltare e scaricare musica.

Tutta la musica disponibile su Jamendo è distribuita sotto una licenza libera, Creative Commons o Free Art License, è possibile in genere ridistribuire la musica scaricata, ascoltarla quante volte si vuole, senza pagare alcuna cifra e senza nessuna royalty nascosta.

I file audio sono distribuiti nel doppio formato Ogg Vorbis ed MP3, il loro download è effettuabile da web tramite HTTP, da rete eDonkey o da BitTorrent.

L’integrazione con un social network formato dagli utenti della comunità fa si che gli artisti vengano conosciuti e i loro album votati tramite il sistema di votazione e raccomandazione integrato. Inoltre con la possobilità di etichettare sia gli artisti che le canzoni è possibile scoprire facilmente nuovi artisti attinenti ai nostri gusti. Inoltre è possibile oltre alla ricerca per genere, effettuarne una in base agli artisti famosi preferiti.

Il modello di business di Jamendo è semplicissimo, anche se abbastanza alternativo ai metodi standard utilizzati per guadagnare in genere con la musica e i musicisti sta riscuotendo un discreto successo.
Gli artisti possono scegliere tra due diversi programmi: le donazioni o la pubblicità. Nel primo caso l’artista riceverà la donazione, minima di 5 euro, meno 0,5 euro che andranno nelle casse di Jamendo, mentre nel secondo caso l’artista e Jamendo divideranno in parti uguali il guadagno proveniente dall publbicità on line.
Questo sistema sta funzionando talmente bene che un pò di tempo fa YouTube pensò di fare qualcosa di simile.

Il sito è al momento disponibile in diverse lingue, anche se non tutte completamente tradotte, oltre all’Italiano è presente l’Inglese, il Tedesco, lo Spagnolo, il Francese, il Polacco, il Portoghese, il Russo ed infine il Turco.

La comunità è già adesso vastissima, ad oggi si contano 11583 album pubblicati, 64123 recensioni di album e 392863 membri attivi, ma questi numeri crescono di ora in ora.

Inoltre Jamendo si integra bene con diversi software, tra cui:Rhythmbox, Amarok,HO Player, Ruja, Music4Wii, nstnt player e SongBird.

Per quanto riguarda gli sviluppatori, Jamendo mette a disposizione un proprio set di API, che per facilitare il lavoro degli sviluppatori sono anche compatibili con quelle di Flicrk, Last Fm e AudioScrobbler, oltre a fornire un dump del database di tutti i dati, ciò rende possibile l’utilizzo di applicazione e mashup esistenti con poche e semplici modifiche.

Insomma, alla fine dei conti Jamendo può essere un’ottima scelta per chi ama la musica oppure una valida alternativa per chi subisce la forza delle major (come The Pirate Bay).

NdL: Tra le altre cose pian piano sto cercando di portare anche i contenuti su OS Tracker in modo da diffonderli.