Non so bene il motivo, probabilmente non esiste, ma in questo periodo mi stanno tornando a portata di mano molte delle cose che mi incuriosivano da bambino, tra l’altro con la possibilità di realizzare un piccolo sogno, di cui magari vi parlerò separatamente. E’ un poco come ha insegnato Paulo Coelho che Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni, e proprio a proposito di universo, in quest giorni mi è capitato di imbattermi in Star Observer di De Agostini, un telescopio a controllo digitale da costruire passo a passo che permetterà di avventurarsi nell’osservazione dello spazio.
Il Telescopio Star Observer
Star Observer di De Agostini è molto di più di un sempice telescopio, è una vera e propria collezione costituita sia dal telescopio da montare che da 70 fascicoli monografici illustrati in modo molto ricco e che parlano un linguaggio scientifico semplice e accessibile con il quale descrivono uno specifico oggetto o fenomeno celeste.
Caratteristica molto importante è che i movimenti del telescopio sono controllabili tramite l’app Star Observer, disponibile sia per Android che per iOS, attraverso la quale sarà inoltre possibile riconoscere e dirigere le osservazioni verso oltre 3000 oggetti celesti.
Infine oltre al telescopio da costruire, ai fascicoli caertacei e alla app, De Agostini presenta anche SPACE MAG, il nuovo magazine digitale con il quale avere lo spazio sempre a portata di mano, informazioni, novità, notizie, curiosità, video e immagini, ad ogni uscita.
Logicamente Star Observer si trova in edicola, ma sarà possibile anche abbonarsi online con lo sconto del 66%, oltre che le prime tre uscite a prezzo ridotto e due piccoli regali (un power bank per ricaricare lo smartphone e la sacca porta-telescopio), un’offerta da non sottovalutare! Cosa aspettate? Abbonatevi subito!
Io sinceramente non ci avrei mai fatto caso, ma c’è chi ha fatto una rapida associazione di idee notando quanti Smartphone Android abbiano il nome identico a quello di un profilattico. Nasce così la lista “is it a Condom or is it an Android?”.
Il Samsung Galaxy Nexus è nelle mie mani da qualche giorno. Lo smartphone realizzato in collaborazione da Google e Samsung, noto appunto anche come Google Nexus Prime o Samsung Galaxy i9250, mi ha convinto, così ho deciso di acquistarlo con la promozione Top 400 di 3 Italia.
Il Samsung Galaxy Nexus
Le novità di Android 4.0 Ice Cream Sandwich.
Il Galaxy Nexus dovrebbe essere al momento il più innovativo telefono cellulare sul mercato, ad iniziare dal sistema operativo, Android 4.0, Ice Cream Sandwich il nome in codice, il più avanzato per uno smartphone, che porta con se tante piccole novità, ad iniziare dal design dell’interfaccia, dove al posto delle icone si trovano delle vere e proprie immagini di grandi dimensioni ed un testo in grassetto leggibilissimo.
Il browser (Chrome) è stato rivisto, così come anche la schermata Home e i client di email (sia quello standard che GMail), tutto per migliorare l’esperienza utente.
Per ciò che riguarda le schermate del desktop, Android Ice Cream Sandwich fornisce nuovi widget, più performanti e funzionali.
Per chi utilizza internet, e mi sembra il minimo pensare che un qualsiasi acquirente del Samsung Galaxy Nexus utilizzi costantemente internet, sarà utile la nuova applicazioneutilizzo dati che permette di tenere sotto controllo i consumi di traffico per un determinato periodo.
L'applicazione per l'utilizzo dei dati sul Galaxy Nexus
Chi scrive tanto sul proprio smartphone sarà felice delle migliorie apportate sia alla digitazione manuale, dalla correzione automatica al riconoscimento del tocco, senza dimenticare il nuovo controllo ortografico, che alla digitazione vocale, con il supporto alla dettatura in tempo reale.
Migliorata anche l’accessibilità e la gestione delle notifiche, inoltre è stato inserito il supporto nativo per realizzare degli screenshot. Il multitasking è stato rinnovato ed il gestore delle applicazioni permette con semplici gesti di ignorare le app che non ci interessano, tutto ciò va ad integrarsi con un’altra novità che in questo caso va a metà tra software ed hardware, cioè quella della scomparsa dei tasti fisici, i tasti home, indietro, cambio applicazione, così come i tasti di servizio hardware sono stati sostituiti da tasti virtuali, con la possibilità di usare i gesti per comandare le applicazioni.
Il trasferimento dei file diventa facile grazie al WiFi direct, al bluetooth e soprattutto al nuovo Android Beam, applicazione che permette di condividere contatti e dati tra due smartphone semplicemente sfiorandoli.
Galaxy Nexus, hardware di prima scelta.
L’eliminazione dei tasti fisici dallo smartphone di Big G è solo una delle tante caratteristiche hardware offerte, contenuto nelle dimensioni (67.94 X 135.5 X 8.94 mm) e nel peso (135 g) la presenza di un certo livello si nota subito, a partire dal display touchscreen il cui schermo Super AMOLED da 4,65″ ad alta definizione con risoluzione 1280 x 720 pixel (caratteristica da vero HD) presenta il vetro curvo definito Contour Display e permette visualizzazioni 720p, caratteristica già presentata nel Google Nexus S ma che oggi si migliora, così lo schermo di vetro è ancora più incurvato e si adatta ancora di più comodamente al palmo della mano e al lato del viso.
Per ciò che riguarda il comparto tecnico la componentistica ha ben poco da invidiare ai concorrenti, come processore è stata scelta la CPU Dual Core a 1.2Ghz Texas Instruments OMAP 4460 (ARM Cortex-A9), che sebbene ha inizialmente causato qualche polemica è stata poi gradita per via dei molti fattori positivi, come ad esempio il supporto grafico e soprattutto l’acceleratore hardware IVA 3 capace di comprimere e decomprire al volo video HD, che hanno accompagnato tale scelta. Tutto ciò senza naturalmente dimenticare che la parte grossa della grafica la fa la GPU PowerVR SGX540 a 384 MHz. La memoria RAM offerta dal Galaxy Nexus è di 1GB, mentre quella relativa allo storage per la memorizzazione dei dati è di 16GB, non espandibile tramite memorie SD, miniSD o microSD.
Naturalmente è presente tutto ciò che ci si aspetta in un telefono cellulare di fascia alta e di ultima generazione, LED per le notifiche a tre colori, doppio microfono, accelerometro, giroscopio, bussola, sensore di prossimità e di luce, barometro ed NFC. Proprio quest’ultima è una delle caratteristiche in evidenza in questo nuovo modello, anche essa già presente nel Google Nexus S, assume ora nuova vita grazie ad Android Beam e ai micropagamenti via cellulare che sfrutteranno Google Wallet.
Per ciò che riguarda la connettività al Samsung Galaxy Nexus non manca nulla, Bluetooth 3.0 HS, Wap 2.0, micro USB 2.0, DLNA, il già citato NFC, Wi-Fi 802.11 b/g/n, GPRS, EDGE, UMTS, HSDPA, HSUPA, GPS, A-GPS, quindi mille modi per condividere dati, restare connessi, vivere l’esperienza Android.
La batteria in dotazione è da 1750mAh, una capacità tale che dovrebbe garantire 650 ore di utilizzo in standby, cifre da capogiro e da provare comunque, anche perchè con il 3G attivo i vari test che girano in rete parlano di 8 ore di standby e 4 di utilizzo medio. Di ciò però magari ne parlerò quando avrò iniziato a sfruttarlo a pieno.
La fotocamera e le nuove funzioni.
La fotocamera del Galaxy Nexus merita un discorso a parte, non tanto per le caratteristiche tecniche in se, nella media ed anche inferiori in rapporto agli smartphone della stessa fascia, quanto per le funzionalità offerte. Doppia fotocamera, quella posteriore da 5 MP con messa a fuoco automatica continua e flash led, capace di registrare video Full HD a 1080p, e quella anteriore frontale da 1.3 MP.
Fotocamera del Galaxy Nexus
Ma come già detto le caratteristiche principali della fotocamera non sono nella dotazione hardware in sè, ma nelle funzionalità che rendono l’esperienza d’uso unica, ad esempio il nuovo Galaxy Nexus ha la messa a fuoco automatica e continua, ciò significa che l’immagine verrà scattata sempre nel miglior modo possibile ed in brevissimo tempo, dando così ottime prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione e davvero senza alcun ritardo di scatto. In aggiunto alla funzionalità di sblocco rapido che permette di aprire la fotocamera direttamente dalla schermata di blocco e scattare subito una foto, si avrà avrà la certezza di cogliere sempre il momento. Infine sarà possibile scattare foto rapidamente ed in sequenza in modo da cogliere anche diversi attimi della stessa scena.
Altra funzione nuova inserita nel Samsung Galaxy Nexus è la modalità panoramica single motion, con la quale è possibile scattare delle foto panoramiche semplicemente effettuando lo scatto e muovendo il telefono cellulare da una parte all’altra, sarà poi compito di Android unire istantaneamente le immagini per la creazione di un’estesa foto panoramica.
Naturalmente al giorno d’oggi tra web 2.0, YouTube, twitter, Facebook, Google+ e social vari le immagini statiche non bastano più, quelli di Samsung (e di Google) lo sanno bene, quindi la fotocamera del Galaxy Nexus permette anche di realizzare video ad alta definizione, sarà infatti possibile girare video Full HD a 1080p, inoltre è presente la possibilità di acquisire dei fermoimmagine durante le riprese. Naturalmente anche i video godono della caratteristica di messa a fuoco continua, inoltre potranno essere effettuati degli zoom in tempo reale e applicata la modalità al rallentatore che consente di girare video fuori dal comune spettacolari. Una volta terminata la ripresa oltre che rivedere il video, sarà possibile creare il proprio filmato con Movie Studio e caricarlo su YouTube.
L’ultima funzionalità offerta per le immagini è il Caricamento istantaneo, con cui le foto vengono caricate automaticamente ed immediatamente sul proprio account Google+, scegliendo poi con quali persone condividere le proprie immagini.
Google+, Galleria Picasa, Google Music, Hangouts (Videoritrovi), Messenger, Google Talk. Android diventa social e cloud.
Che Facebook, da un pò ormai, e twitter, recentemente, siano entrati nel nostro quotidiano è ormai certezza, Google lo sa bene e non vuole restare indietro, per questo dopo il lancio di Google+ adesso sta spingendo in tutti i modi per la sua crescita, l’integrazione con Google Android ne è la conferma.
Il caricamento istantaneo di cui ho già accennato è solo una delle tante sfumature, innanzitutto c’è da premettere che Google anche se in parte silenziosamente ha sposato a pieno l’idea del cloud, con Google Music integrato direttamente nel proprio smartphone è possibile ascoltare la propria musica in qualsiasi posto, sia quella presente sul proprio PC sia quella acquistata sul Google Music Market (o Android Market). Per le immagini il discorso è simile, basta avere un account Picasa, ormai integrato al 100% con Google+ e sarà possibile mediante l’applicazione Galleria visualizzare da qualsiasi luogo le proprie foto.
Google+ su Galaxy Nexus
Ma in effetti il cuore di tutto il social per Google è Google+, un progetto che cresce giorno dopo giorno, aggiungendo funzionalità sia per gli utenti desktop che per gli utenti mobile. L’idea di Big G è quella di far vivere alle persone relazioni come nella vita reale, con la loro complessità e le loro sfumature. Obiettivo del Galaxy Nexus è quello di rendere la condivisione di contenuti più simile a ciò che avviene nella vita reale.
Così in Android Ice Cream Sandwich Google+ trova la sua dimensione ideale, oltre all’applicazione per la gestione delle cerchie arrivano i nuovi widget ridimensionabili, ottiene spazio il nuovo Messenger Google+, che permette di avviare chat uno ad uno o trasformare singole conversazioni in una chat di gruppo, facendo si che il social di Google sia anche uno strumento di conversazione Real Time. Tutto ciò si estende ai video con Google Hangouts (Videoritrovi), la funzionalità che permette di avviare videoconversazioni con singoli utenti o con le proprie cerchie, permettendo così di interagire in videoconferenza con molti strumenti utili, tutto ciò sia dal desktop che dallo smartphone.
Naturalmente Google non si dimentica del vecchio e anche Google Talk ottiene nuova linfa vitale, grazie ad una nuova interfaccia e soprattutto grazie alla possibilità di effettuare videochat da qualsiasi luogo.
Le premesse per il successo del Galaxy Nexus ci sono tutte.
Alla fine dei conti il successo del Galaxy Nexus sembra scontato, le premesse ci sono tutte, le funzionalità offerte sono ottime, naturalmente sono molte di più di quelle da me indicate, ora l’esperienza d’uso dovrà però dirmi se ho fatto una buona scelta o meno, naturalmente presto vi farò sapere.
Se ti chiami Dennis Ritchie e non Steve Jobs purtroppo non sei nessuno e pochi ti ricordano. Non ci sarebbe altro da dire a questo punto.
Dennis Ritchie, noto anche come dmr, è stato uno dei pionieri dell’informatica, programmatore ed hacker ha contribuito non indifferentemente a cambiare le cose.
Tra le sue più grandi imprese sicuramente quella di essere stato padre e creatore insieme a Brian Kernighan del linguaggio di programmazione C, il famoso K&R C, e di aver contribuito alla creazione di Unix insieme a Ken Thompson.
Dennis Ritchie - 1941-2011
Insomma un personaggio non indifferente, i cui lavori rappresentato le basi dei sistemi operativi moderni, se oggi avete un PC con una qualsiasi distribuzione Linux o con Mac OS X, se avete uno smartphone o un tablet con Android o iOS, se sviluppate e il vostro primo programma è stato un “hello, world“, allora è grazie a Dennis Ritchie.
La nota triste è che Dennis Ritchie è morto, non si bene se l’8 o il 9 Ottobre 2011, come riporta Wikipedia e Computer World, o se il 12 Ottobre 2011, come riporta boingboing.
Nessun titolo di giornale, nessuna prima pagina, nessun sito web importante a venderne la notizia.
Ciao dmr, grazie di aver scritto codice per tutti noi.
Se siete utilizzatori di Tor e possedete uno smartphone Android, sarete allora contenti di sapere che è stata rilasciata la prima Alpha di Orbot.
Orbot è appunto una applicazione che permette di utilizzare Tor su qualsiasi periferica mobile gestita dal sistema operativo Google Android.
La versione appena rilasciata è Orbot alpha 0.0.5, non è ancora presente nell’Android Market, ma potrete comunque installarla dato che la si può [download id=”5″ format=”1″] dal sito ufficiale, oppure utilizzando il QR Code sotto riportato.
Naturalmente è ancora in uno stadio di sviluppo iniziale, ma un pò di sano testing e feedback non possono fare che bene al progetto!
Da qualche giorno sono un fortunato possessore di un HTC Tattoo. Un telefono cellulare, se preferite smartphone, dotato del sistema operativo Android. Sono molto soddisfatto del telefono. Ma la notizia non è questa.
La notizia è che uno sviluppatore ha effettuato il porting di Android su Apple iPhone, con tanto di video girato che ne dimostra l’utilizzo.
Se ciò dovesse portare ad una distribuzione Android personalizzata per iPhone, sarà un pro o un contro per il Google Nexus One?
Nel giorno in cui la News Corp. di Rupert Murdoch chiede la rimozione da Google News, Big G non resta ferma e presenta il suo nuovo sistema operativo anticipando ogni previsione.
Si chiamerà Google Chrome Os (il progetto invece Chromium Os) quello che è stato momentaneamente presentato a Mountain View solo agli sviluppatori. Per fare capire di cosa si tratti Google (oltre alla presentazione) ha realizzato un video.
Dovrebbe trattarsi di un sistema operativo basato su un kernel Linux, affiancato dai suoi classici componenti come D-Bus e WPA Supplicant, e da i classici servizi com NTP e syslog.
Ad uno strato inferiore ci sarà un firmware personalizzato iin cui oltre al software per il System Recovery, troverà posto il gestore del Fast Boot.
Il server grafico dovrebbe come da tradizione essere un Server X-Window, sopra di esso dovrebbero trovare posto due componenti: il Window Manager e Chromium (progetto su cui si basa il browser Google Chrome), che dovrebbe essere il cuore di tutto il sistema su cui poi, oltre alla visualizzazione delle pagine web e alla gestione delle estensioni, si baseranno le applicazioni web.
Architettura Software di Google Chromium OS
Nessuna demo ancora pronta per il download, però è già stato reso disponibile il codice sorgente e le istruzioni per la compilazione del sistema operativo e per l’utilizzo da parte degli sviluppatori.
Gli obiettivi di Google sono molteplici, con il suo sistema operativo promette: velocità, l’obiettivo sarà quello di avere un sistema avviato in pochi secondi; semplicità e alto potere computazionale, il tutto all’insegna del cloud computing con i software disponibili direttamente da internet; sicurezza, in quanto i programmi saranno online su un server protetto e ad alta sicurezza.
In questo modo Google si avvicina tra l’altro sempre di più al mondo mobility, affiancando Chrome Os ad Android e cercando così di colpire il duopolio Microsoft Windows / Mac Os X (con piccole fette per Linux) in un mercato ancora nuovo e aperto che in futuro potrebbe segnare la strada del successo.
Vedremo presto cosa accadra, intanto voi fatemi sapere cosa ne pensate!
Il co-fondatore diApple Steve Wozniak (Woz per gli amici) crede che l’iPod abbia imboccato la strada verso la propria morte.
In un’intervista con il The Daily Telegraph, Wozniak ha detto che l’iPod è stato per molto tempo il leader dei lettori multimediali, ma che anche invenzioni come il Walkman o le raioline portatili dopo un pò di tempo sono scomparse.
Inoltre lo stesso Wozniak ha rilasciato commenti sull’iPhone, sulla sua natura proprietaria e sui servizi chiusi, comparandolo con la piattafrma aperta Google Android. Dichiarando che la gente potrebbe preferire le piattaforme aperte e libere.
Infine Wozniak ha avvisato che moltissime società del Web 2.0sono sopravvalutate e ciò potrebbe portare ad una nuova bolla speculativa e ad un nuovo crash tecnologico.
Google Chrome è l’argomento principe nei siti di mezzo mondo, ecco una lista di 20 cose da sapere:
Google Chrome è stato realizzato utilizzando WebKit, lo stesso framework usato per sviluppare Safari di Apple e per Android di Google.
Google Chrome è attualmente in versione beta ed è disponibile solo per Windows.
Google Chrome promette di essere più stabile ogni finestra tab gira in un processo separato, un crash non bloccherà l’intero browser.
Le tab sono la chiave del browser.
Ogni nuova tab aperta contiene le miniature delle nove pagine più visitate e i boxdi ricerca per le ricerche più frequentati.
E’ possibile “posizionare qualsiasi tab e posizionarla sul desktop del Pc.
Nel caso che una tab crashi, questa verrà indicata con l’icona di una faccia triste.
Ogni tab ha i propri controlli e la propria barra degli indirizzi, caratteristica chiamata Omnibox.
Oltre a digitare le URL, nella Omnibox nvengono suggerite anche le pagine visitate in precedenza e le pagine più frequentate che non son state ancora visitate, selezionate in base alle parole chiave utilizzate.
E’ possibile effettuare ricerche nella lista delle pagine già viste.
La funzione di autocompletamento degli indirizzi Internet funziona soltanto su indirizzi scritti a mano in precedenza.
In alcuni siti come Google o Wikipedia, sarà possibile ricercare direttamente dalla barra degli indirizzi, scrivendo cosa si vuole cercare e premendo il tasto di tabulazione.
Google Chrome ha un modo d’uso in “incognito”, modalità che permetterà di non memorizzare le pagine dove si naviga delle pagine viste, inoltre quando la finestra verrà chiusa, verranno cancellati anche tutti i cookies relativi a quella sessione di navigazione.
Google Chrome dovrebbe essere molto veloce, ogni tab corrisponde ad un processo, quindi quando un tab viene chiuso la memoria utilizzata da tale processo viene liberata.
Google Chrome utilizza una nuova virtual machine JavaScript (V8) che, dovrebbe essere più efficiente di quelle usate dai concorrenti.
Il nuovo browser è dotato di un Task Manager, che consente di vedere quali siti stanno utilizzando più memoria del computer inoltre permetterà di killare i processi.
Google Chrome dovrebbe essere più sicuro dato che i processi non dovrebbero scrivere o leggere dal Pc.
Google Chrome avrà lalista dei siti contenenti phishing o malware aggiornata constantemente.
Il browser è stato testato su milioni di pagine Web, visitando grazie al PageRank le pagine Web più viste.
Google Chrome è totalmente Open Source, quindi tutti possono visionare il codice sorgente e contribuire allo sviluppo.
Sapete già dalla blogosfera che Google ha presentato Android (non il semplice GPhone come molti si aspettavano), progetto nato dalla Open Handset Alliance, che è in pratica un sistema operativo, nonchè un tool di sviluppo per telefonini.
Sicuramente sapete anche che è stato rilasciato l’SDK per lo sviluppo su google code.
Avrete anche saputo che è stato indetto un contest con un montepremi da 10.000.000 di dollari e che gli italiani non possono partecipare per motivi legali.
E poi un pò tutti hanno messo in giro il video dimostrativo.
Ed infine si sa che è basato su un kernel linux 2.6 e che è rilasciato sotto licenza apache.
Quindi direi che in sostanza non c’è da aggiungere nulla.
Io vorrei porre l’attenzione su una particolare questione: la clausola “Non-Fragmentation Agreement”, fatta firmare da Google a tutti i partecipanti al progetto, in cui tutti i partner si impegnano a non modificare il codice per non renderlo incompatibile. Ricorda un pò quello che accadde qualche anno fa tra Sun e Microsoft per la questione Java e Visual J++, solo che qui forse ci sono presupposti migliori.
Devo dire che il tutto mi rende abbastanza contento, una piattaforma libera, aperta, che molto probabilmente diventerà uno standard e favorirà l’interoperabilità e lo sviluppo di applicazioni utili.
E mentre attendo l’implementazione reale su qualche dispositivo mobile mi chiedo OpenMoko ora come risponderà?