Io non sono un Blogger.

Lo penso da tanto, e stamattina in una discussione seria (caso strano) con Negatron ho deciso che è giunta l’ora di fare la dichiarazione ufficialmente: IO NON SONO UN BLOGGER!

Scrivo qualcosa qui e un pò in giro si, ma lo faccio per il cazzeggio, per distrazione, per sfida, ma non sono un blogger.

Perchè non sono Blogger? Io non realizzo contest (nè vi partecipo) con regali, non partecipo ai link contest, non sono candidato al premio WWW, non vengo invitato ai meme anzi scambio il mio nome per quello altrui, non partecipo alle cene dei blogger, non sono tra i blogger più letti d’italia, mi capita spesso di non avere niente da scrivere, non vado alle giornate organizzate dai vendor, non vengo intervistato dalle riviste, non so ancora bene cosa sia il Web 2.0 nè tantomeno cosa si regala in questo periodo, non mi preoccupo più di tanto di Google, non ho un resoconto settimanale dei migliori link, non mi preoccupo se è giusto o meno avere un blog, non partecipo ai vari Camp, non mi curo della proprietà intellettuale, non ho tempo per riordinare il blog ed infine non ho la fantasia per scrivere ed associare pensieri ad immagini.

Insomma, io non sono un blogger e tutto questo lo dimostra! Però ho la libertà di scrivere!

Ma una domanda: Beppe Grillo è un blogger?

Buon Weekend a tutti!

Tira più un pelo…

Quando ho aperto i miei due blog personali gemelli (quello su WordPress e quello su Blogger) avevo un preciso intento nella mia testa, capire come si muove la blogosfera italiana, quali sono i termini di ricerca e gli argomenti che portano visite, quali sono i meccanismi di crescita nelle varie classifiche, insomma un pò una “avventura mediatica nelle scelte del navigatore”.

Fin dal primo periodo delle mie navigazioni, ormai più di dieci anni fa, ho pensato che il porno è il grande motore di internet ( ricordate la verità su internet?), nell’ultimo periodo, o meglio negli ultimi due anni, ho visto crescere la popolarità dei social network, del termine web 2.0 e di tutte le attività ad esso connesso.
Ad oggi, in cui la mondanità si vive sui blog, ho avuto la conferma che il cosiddetot materiale per adulti supera ogni più “rosea” previsione. L’articolo su Madameweb (al secolo Anna Ciriani) ha fatto impennare le mie visite in maniera inaspettata, circa 2500 visitatori unici il primo giorno del post, e circa 600 in media per i 3 giorni successivi. Italiani popolo di voyeur? Porno motore della rete? Lo scandalo fa sempre notizia? Oppure semplice curiosità?

I servizi di social network, social boomarking et simili permettono una diffusione di notizie istantanea, ormai anche se non vuoi una notizia ti salta all’occhio, e si sa alcune cose all’occhio colpiscono tanto!

Insomma se una notizia bene o male circoscritta all’Italia porta così tanta gente, quanta gente passerebbe da qua solo per vedere il video porno di Keeley Hazell? Quanti cercano One Night In Paris per vedere le performance di Paris Hilton (che poi ha fatto il replay)? Forse riceverei più visite con l’ultimissimo arrivato tra i filmini hard con protagonisti Kim Kardashian e Ray J? O la regina del gossip inglese Katie Jordan Price lo fa anche? O i finti video di Britney Spears ed Eva Longoria? O infine vanno ancora tanto di moda i due video hard di Pamela Anderson con Tommy Lee e Bret Michaels (e c’è chi parla di un terzo con Rick Solomon)?

Naturalmente i link e i nomi sopra sono un’operazione di “marketing” e SEO, però davvero, mi chiedo se porno e sesso portano portano guadagni facili. Nel frattempo penso alla tristezza dell’uso improprio di alcuni mezzi tecnologici.

P.S. sto valutando l’idea di fare una rubrica settimanale del tipo “l’angolo della gnocca” e se parlare più spesso di argomenti hard 😛

io penso che a volte le notizie dalla blogosfera siano strane

5 minuti di pausa dal lavoro, rapido giro nei blog e leggo 2 notizie che mi fanno pensare che spesso la blogsfera dia notizie “strane” oltre che ripetute (parlano, anzi parliamo, tutti degli stessi argomento nello stesso momento).

  1. Una donna ha 250 orgasmi al giorno senza volerlo, ma a parte che già circa un anno fa si parlò di un caso simile, perchè non si parla di uno come me che non ha un orgasmo da tempo immemore???
  2. I Radiohead distribuiscono via internet il loro ultimo album e lasciano agli utenti la scelta di quanto pagare. Dopo una settimana quasi tutti analizzano il caso e lo etichettano come un fallimento.
    Ma siamo sicuri che sia da considerare tale?
    Sicuri che le piccole offerte (non quelle che dicevano 0,00 sterline) supportate da un grande numero non hanno dato loro magigori incassi di quanti gliene avrebbero dati quelli provenienti da una vendita via classici negozi?
    Siamo sicuri che la versione deluxe del cd non ha portato introiti? E quanti ora acquisteranno il cd (anche tra quelli che non hanno offerto nulla)?
    Quanti andranno a spendere dai 25 ai 70 euro per un concerto di un gruppo che magari non avrebbero apprezzato o nemmeno conosciuto solo perchè non avrebero acquistato il cd?
    E infine, signori miei, chi ha offerto 0 sterline in ogni caso lo avrebbe scaricato dai vari P2P (emule, kazaa, bittorrent etc), a loro non sarebbe cambiato nulla, è cambiato invece che magari alcuni di questi almeno qualche euro lo hanno sborsato, anche se irrisoria come cifra, un supporto lo hanno dato.

Due notizie strane si…

Basta non mi dilungo più, tanto erano solo pensieri personali!

Le classifiche e l’effetto farfalla

Pensavo da un paio di giorni vagando nella blogosfera all’effetto che possono fare le classifiche.
Diciamolo chiaramente, almeno il 75% delle persone che hanno un blog vorrebbero vedere il loro nome/nick girare in rete, chi scrive sul web (e spesso del web) brama spesso e volentieri ai piani alti delle varie classifiche.
E’ ormai un dato di fatto che Blogbabel per l’Italia e Technorati per il resto del mondo danno l’idea di quanto un sito sia importante.

Come analizzato da Cristiano Fino la blogosfera è soggetta a stravolgimenti a volte strane, parte un meme o un linking a catena che da un giorno all’altro fa ribaltare le classifiche e salire o scendere di diverse decine di posizioni i vari blog.

Guerra e Pace per ogni blogger, BlogBabel decide spesso e volentieri l’esito della giornata di un blog, azzeccare l’argomento del giorni significa avere visibilità nella loro home page e ricevere un discreto numero di visite spesso inaspettate.
In pratica in base agli argomenti ed ai link in evidenza BlogBabel pubblica sulla propria home page i blog che mettono in rilievo con dei post l’accaduto. Il tutto aggiornato giorno per giorno.
Contrariamente Technorati classifica in base alle reazioni degli altri blog, cioè in base ai link ricevuti da altri blog (purtroppo spesso e volentieri Technorati considera anche i link nei commenti).

Come funzionano le classifiche di BlogBabel? Beh ultimamente cambiano spesso e ci ho capito ben poco, prima si teneva conto dell’autorità di Technorati, del numero di lettori su feedburner, del pagerank e del numero di link ricevuti da altri iscritti alla classifica. Ad oggi esembra invece che gli unici due valori di interesse siano il PageRank e i link. Purtroppo le API di Technorati hanno avuto dei problemi (non so se sono stati superati), mentre i lettori di FeedBurner sono stati screditati a causa di un bug (è ormai famoso il Tessarolizr), di ciò ne parla per bene PocaCola nel suo post “Le magìe di BlogBabel“.
C’è da notare una cosa che se altri 10.000 blog non iscritti a BlogBabel ti linkano tu comunque non hai dei riscontri nella classifica, ciò mi fa pensare sul fatto che tu sei qualcuno se qualcun’altro è qualcuno più cazzuto di te (eh si, internet funziona così).

Un punto di vista diverso è presente nel post di pseudotecnico dal titolo “BlogBabel non è solo classifica” in cui evidenzia alcuni aspetti di blogbabel non inerenti alle classifiche.

La pratica del linking (da alcuno considerato selvaggio) è una pratica che esiste da tempo (e ancora non so se è buona cosa o meno), le reazioni a catena esistono da ancor più tempo e sono ormai cosa normale. Di ciò ne parlano anche Montablog, Samuele Silva e gattostanco del loro cambio in classifica (cosa che ho notato anche io nel mio).

Alla luce poi degli ultimi cambi di PR da parte di Google credo che possa cadere qualche forte sostegno della blogosfera italiana, l’autoreferenzialità, condivido il punto di vista espresso da Luce nella rete nel post “Google rivoluziona il PageRank. L’autoreferenzialità è defunta?”

Dell’effetto BlogBabel ne parlano infine anche BlogNotes e blogaprogetto.

Alla fine dei conti non so che valore possa avere una classifica così come non so quale valore possa avere un PR, fatto sta che la blogosfera sta attenta a ste cose ed a chiunque piace “crogiolarsi” guardando il proprio nome che fa salti avanti.

Io domani al solito vedrò cosa cambia nella mia classifica e godrò forse di qualche backlink e trackback.

Una domanda finale: ma la classifica di BlogItalia la guarda mai nessuno?

Google ed il PageRank impazziscono, la blogosfera lo segue a ruota

Premettendo che non ho mai considerato il PageRank (d’ora in avanti PR) un indice di misura valido per quanto riguarda l’importanza di un sito, giusto oggi, dopo svariati giorni in cui si parlava del cambio imminente del PR, noto che tutti i blog in cui scrivo hanno cambiato il valore del suddetto PageRank. Sempre con la precedente considerazione sono dell’idea che nemmeno Google lo consideri tanto, notavo che scrivendo un semplice termine nel box di ricerca ottengo spesso e volentieri come primo risultato un sito con PR più basso di quelli successivi.

Ho cercato di fare a modo mio una breve analisi e vedere un pò cosa si dice in giro.

  • Parte 1 – Analisi) Riepilogando sui miei blog notavo che:
    • Petti*Nix (il blog in cui scrivo di Linux, Free Software e Open Source) è arrivato a 5, fino a soli due giorni fa era a 0!!! La cosa mi lascia perplesso poichè ZioBudda e Pollycoke 🙂 hanno come valore 6 ed esistono da ben più tempo di Petti*Nix.
    • Pettinatori di Bambole (un blog in cui con alcuni amici scriviamo cazzate quotidiane o trovate sul web) è arrivato a 2, niente di che ma sinceramente i backlink li sono davvero pochi.
    • Scandaglio (un blog mai avviato sulla sicurezza informatica) ha addirittura PR 3!! E ho anche deciso di chiuderlo!
    • Lobotomia & WordPress (il mio blog personale su WordPress) ha un bel 4, sarà stato il potere dei trackback?
    • Lobotomia & Blogger (il gemello del mio blog su WordPress) ha un misero 2 , sarà che a blogger mancano i trackback automatici.
    • Qualcuno volò sul nido del cuculo (il blog in cui ogni tanto insieme alla Jollyyna scriviamo qualcosa di NonSense) è misteriosamente passato da 1 a 0, cioè prima non aveva backlink, ora non ha backlink ma ora vale zero mentre prima valeva uno!
  • Parte 2 – La reazione della blogosfera:
    • Un pò di tempo maestroalberto ci aveva avvertito ed esortato nel suo Manifesto per l’abolizione del PageRank che il PageRank non funziona più ed era da rivedere se non addirittura abolire. Lo stesso Alberto ha oggi pubblicato un post dal titolo PageRank, ossia lo strumento di dissuasione di Google sui modi in cui ormai Google utilizza il PR.
    • Robin Good nell’articolo “PageRank Svalutato: Che succede? Il Pagerank Di Google Non Vale Più Nulla?” fa un’analisi tecnica di ciò che è successo, delle motivazioni che avrebbero spinto Google a farlo e qualche considerazione personale.
    • DelyMyth – /dev/null (io adoro questo nome) la prende con il suo solito e stupendo modo di fare nel post “Si parla di… PageRank… du’ balle…” e fa notare che a lei non è cambiato nè cambia nulla (sempre più rispetto per Elena).
    • Invece Napolux si incazza un poco (per l’amor del cielo avrà anche i suoi buoni motivi eh) e sbraita contro Google nel post “Google vuole la guerra? E che guerra sia”. Sinceramente credo che al posto suo mi incazzerei anche io. Ma ringrazio di essere al posto mio.
    • Guido Arata su DelfinsBlog si rallegra dell’Aggiornamento Pagerank…si torna a 4! dopo ben 3 anni 3 mesi.
    • Alta Gradazione fa invece il post più simpatico, dal titolo “Page Rank 4” in cui scrive soltant: “Ho raggiunto il Page Rank 4. Chissà perché?” 🙂
    • Dal post Nuovibusiness dot Com Page Rank apprendo che anche Nuovibusiness è salito di non poco e se ne rallegra fortunatamente.
    • Invece Tagliablog stronca Google nel suo “PageRank in caduta libera…“.
    • Daniele Salamina fa invece le sue considerazioni nell’articolo “Google Pagerank al Collasso – Considerazioni Sparse“. Lui è un abituè del numero 4.
    • Su 4mj.it si passa PageRank 5 mentre il relativo forum fa inversione di marcia da 3 a 0.
    • CA9122 ha un Avanzamento di Grado che riceve con sommo piacere.
    • Anche deliriomediatico riceve con piacere la novita e lo segnala dicendo Mi hanno aumentato il PageRank!
    • Il buon Traffyk (altra persone che mi sta molto simpatica) nel post I sistemi di valutazione come il PageRank secondo me sono inutili.. discussioni e alternative parla con il suo slito modo piccante delle alternative.
    • Ne blog Desmm addirittura si parla di Page Rak in fumo. O_O
    • Dario Caputo nel suo “Aumento di PageRank? Non me ne faccio nulla, grazie!” fa ben capire che la cosa non lo tocca minmamente.
    • 980km invece in “Nuovo PageRank…dopo 180 giorni” ne parla ma non si lamenta più di tanto.
    • Infine Airdave nel post”PageRank abbassato? Google non guarda in faccia a nessuno nemmeno a Youtube.com!” fa notare una grande cosa, anche YouTube perde punti!

Bene, di tutti questi link nn so se ne godrò i benefici dei trackback o verrò penalizzato da google per il backlinking di massa, una cosa è certa alla luce dei fatti odierni: cross-linking, vendita di link testuali e iscrizioni a liste di masse ti penalizzano.

Ma la domanda che continuo a pormi è: Il PR è ancora importante come un paio di anni fa? Davvero per essere trovati su Google c’è bisogno di un PR alto? Vedremo cosa cambierà in futuro anche per questo blog, starò attento alle statistiche e vedrò le risposte da Google.

Tumblelog, Io e Tumblr.

Ho spesso pensato che alcuni blog sono “logorroici”, spesos si scrive troppo e ancora più spesso vedo post lunghi che dopo un pò non ho voglia di leggere. Da tempo penso che la pratica del blogging immediato, breve e coinciso sia ottima cosa. Però poi ho visto il micro-blogging che, sempre a mio avviso, è impossibile da seguire, e diventa comunemente un metodo alternativo per chattare. Da un pò di tempo conoscevo di nome Tumblr ma non lo avevo mai provato, un paio di giorni fa ho creato il mio account.

Tumblr è un sistema di Tumblelog, cioè una variante del blogging che spinge per le formi brevi ed aggiunge elementi multimediali, in semplici passi è possibile inserire una foto, creare un link a qualcosa che mi ha colpito, scrivere un pensiero o riportare un citazione. Posso inoltre seguire quello che fanno i miei “amici”.

Nel mio Tumblr ho deciso di riportare solo cose personali e segnalare qualcosa che mi piace, non parlerò di informatica, non parlerò di altro che potete vedere nel blog. In ogni caso se volete darci un’occhiata potete cliccare su: Lobotomia a perdita di tempo.

La legge sull’editoria non sarà nemica dei Blog?

Leggo sul sito dell’ASCA di una risposta di Gentiloni al “casino” che si è creato negli ultimi due giorni in merito alla legge sull’editoria

“L’allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog e’ giustificato: il disegno di legge sull’editoria, proposto dalla Presidenza del Consiglio e approvato una settimana fa in Consiglio dei Ministri, va corretto perche’ la norma sulla registrazione dei siti internet non e’ chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive”.

”Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine e’ stato sottoposto al Consiglio dei Ministri. Pensavo che la nuova legge sull’editoria confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono si’ una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate giornalistiche on line, caratterizzate da periodicita’, per avere accesso ai contributi della legge sull’editoria. Va bene applicare anche ai giornali on line le norme in vigore per i giornali, ma sarebbe un grave errore estenderle a siti e blog Ho sempre sostenuto questa tesi, sia in parlamento che nei dibattiti pubblici (anche martedi scorso, rispondendo a una domanda di Fiorello Cortiana)”.

”Il testo, invece, e’ troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l’attivita’ di molti siti e blog. Meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato”.

”Riconosciuto l’errore, si tratta ora di correggerlo. E sono convinto che sara’ lo stesso sottosegretario alla Presidenza, Levi, a volerlo fare”.

Benissimo, forse il problema è rientrato, ma aspettiamo e vediamo.

Ma che grandi teste di cazzo!

Si parla di libertà digitali, democrazia digitale e puttanate varie e poi vogliono far morire i blog e i siti minori?

In pratica la legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.

Deve registrarsi al ROC chiunque faccia “attività editoriale”, non ci dovrebbero essere costi ma tante carte da compilare e quindi molta burocrazia.

Che succederà? Sarà applicabile la legge?

Firmate le petizioni:

Leggete ulteriori approfondimenti:

vi pregherei di segnalarmi qualsiasi notizia a riguardo!

Update: aggiunto il disegno di legge

Update #2: aggiunti un pò di blog che parlano della faccenda, sistemate le petizioni e aggiunta la lettera di Levi a Grillo

Update #3: il problema sembra rientrato: La legge sull’editoria non sarà nemica dei Blog?