“Banzai Media, la divisione media e advertising del Gruppo Banzai, ha acquistato la quota di maggioranza della società Giornalettismo srl, società che edita il sito di news Giornalettismo, sito rivelazione fra i siti di informazione di nuova generazione.“
Così i proprietari di Liquida e Il Post diventano anche i proprietari di Giornalettismo, uno dei siti di News 2.0 più noti in ambito Web italiano. Al di la della monetizzazione pubblicitaria e dei numeri in se (2,5 milioni di visite al mese) sicuramente questa acquisizione potrà dare ancora maggiore energia ad un gruppo che piano piano si sta consolidando nel panorama internet italiano e spinge sempre di più a diventare leader incontrastato.
“Tara… A casa… A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!“
è l’ultima frase di Rossella O’Hara nel film Via Col Vento, ma domani è un altro giorno è anche il pensiero di molti che oggi, dopo 17 anni vedono Silvio Berlusconi lasciare il governo, con la speranza che da domani ci sia un’Italia migliore.
Eppure senza aggiungere altro, di altro avete visto, state vedendo e vedrete il web pieno, vi lascio con il suggerimento di Naomi fatto su un brano dei Coldplay che sembra dedicato al premier uscente:
“io dominavo il mondo le maree si alzavano quando lo ordinavo adesso al mattino dormo da solo spazzo le strade che una volta possedevo (…) un momento tenevo le chiavi subito dopo mi rinchiudevano fra quattro mura (…) Una volta lo sai che non c’era mai una parola onesta, mai ma quello era quando dominavo il mondo…“
Arriva una infografica pubblicata da Mashable su come il mondo usi i social network e sulla penetrazione di internet in 10 stati del pianeta.
Interessanti i dati di quanto prodotto da Mashable insieme al team di Vocus‘ Social Media Strategy Tool, a partire dall’utilizzo di internet nei vari stati del mondo, dove, diversamente da come si potrebbe pensare, non sono gli USA a farla da padrone, almeno non in percentuale della popolazione attiva, ma Germania e Giappone.Il 51,7% dell’Italia la pone al penultimo posto, avanti solo al Brasile.
Guardando il dettaglio dei numeri di ogni nazione si nota che è Facebook a dettare legge ovunque, tranne in Brasile dove di pochissimo viene battuto da Orkut. Segue a ruota quasi ovunque Blogger, mentre le restanti posizioni variano da nazione a nazione con la presenza quasi ovunque di WordPress e twitter.
L’Italia segue il trend per le prime due posizioni, Facebook è usato da 69,95% degli utenti, Blogger di Google dal 30,74%, dietro di loro troviamo poi Virgilio con il 15,6%, Libero share con il 14,41% ed infine WordPress con il 13,5%.
Si nota l’assenza ovunque di Google+, all’epoca del test ancora non annunciato pubblicamente, mentre invece si fa sentire l’assenza di twitter, strumento ormai divenuto in quasi tutto il mondo fonte primaria di informazione. Inoltre assenti anche dalla top 5 social network come MySpace e Linkedin.
Tutto ciò è segno che in Italia gli utenti prediligono ancora l’informazione classica ed evitano l’interazione con altri utenti, a meno di fenomeni di massa come FB, o è solo un modo diverso di usare internet?
Vi lascio l’infografica ed attendo i vostri pareri.
Inizio questo post premettendo una cosa, questo non è un articolo contro il Premier Silvio Berlusconi, non è un articolo contro l’attuale governo visto che già in passato Levi-Prodi avevano cercato di disturbare le normali attività dei blogger, piuttosto questo è un post a favore della libertà.
Il Governo Berlusconi aveva già in precedenza, con il DDL Alfano, cercato di mettere il bavaglio ai blogger e far si che i loro blog subissero una specie di censura, all’epoca fu indetto uno sciopero tra i blogger, scegliendo di non scrivere articoli quel famoso 14 Luglio 2009, per dire tutti insieme NO AL DLL ALFANO.
In questi giorni la politica torna alla carica, anche se in alcuni casi in Italia fu già realtà, c’è la necessità di salvare il salvabile e fermare le intercettazioni, un tentativo per “sfinimento”, il ritorno del bavaglio.
Il DDL intercettazioni tra le altre cose contiene anche un articolo che impone l’obbligo di rettifica a tutti i produttori non professionali di informazione. Il tutto con una semplice richiesta, fondata o meno la ragione del richiedente, pena multa fino a 12.000 euro e senza alcuna possibilità di replica.
In particolare il testo dell’articolo in oggetto è il seguente:
“Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilita` della notizia cui si riferiscono“
Ecco che la norma ammazza-blog prende vita, ecco che La Rete si indegna ed indice una manifestazione per il 29 Settembre 2011 in piazza del Pantheon a Roma contro questa assurdità.
Se il DDL dovesse diventare legge, al di la di tutte le altre motivazioni, lecite o meno, significherebbe che nessuno potrebbe più esprimere il suo parere sul web su alcun argomento non di sua proprietà, non si potrebbe esprimere il giudizio su un film o su un album musicale, nè tantomeno su un prodotto acquistato.
Allora cosa aspettiamo che accada? Che ci tolgano anche la facoltà di pensare?
Capita che l’ultimo giorno dell’estate 2011 porti una interessante scoperta riguardante i neutrini, la velocità della luce e la relatività che potrebbe sconvolgere la Fisica per come la conosciamo.
Così il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, tale Mariastella Gelmini, ritiene doveroso fare un comunicato stampa per congratularsi della scoperta, ma leggendo, tale documento, ha fatto vergognare l’Italia, questo quanto scritto:
“Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
“La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza.”
Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.”
Ed eccovi lo screenshot:
Il comunicato stampa
Allora io, come tutto il web italino e non in pratica, mi sono dovuto soffermare su tali parole. A parte che esisterebbe un tunnel che collega il Gran Sasso al CERN, cioè circa 730 KM di tunnel, ma tale opera, che sarebbe tra le più grandi della storia, sarebbe costata all’Italia solo 45 Milioni di euro!!
Da uomo del sud mi sono fermato a fare due conti e mi è venuta in mente l’A3, cioè quel tratto di autostrada che collega Napoli a Reggio Calabria, quel famoso tratto in cui da anni e anni si lavora per il solo ammodernamento, senza mai avere niente di decente e funzionale.
I fatti dicono che il costo totale dei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 dall’inizio dei lavori, cioè dal 2002, al 27 maggio 2011 è stato pari a 7,03 miliardi di euro e che per realizzare altri lavori da qui al 2013 saranno necessari altri 2,83 miliardi. Da accurate indagini risulta che l’A3 costa 20.000.000 di euro al chilometro.
In tutto ciò non ho considerato i futuri lavori per Il Ponte sullo Stretto.
Ora mi chiedo io, se il cosi rinominato Tunnel Gelmini è costato solo 45 milioni di euro, ed è in pratica una volta e mezza l’A3, non conveniva piuttosto che ammodernare la Salerno-Reggio Calabria fare un bel tunnel e risparmiare tanti soldi?
State pensando di andare all’Heineken Jammin’ Festival 2011 che si terrà al Parco San Giuliano di Mestre (Venezia) il 9, 10 ed 11 Giugno 2011? Ecco dieci buoni motivi per non andare:
Il biglietto costa troppo: si va dagli € 63,25 agli € 64,40 in base alle giornate, escluso diritti di prevendita e costi di commissione, mentre l’abbonamento costa € 172,50. Considerando i costi aggiuntivi si arriva anche a 78,25 euro. Considerando il raffronto con ad esempio l’Italia Wave Love Festival, dove con € 27,00 si entra e ci si gode ad esempio Lou Reed credo ci sia poco da aggiungere.
La location dell’evento, il Parco San Giuliano di Mestre sembra avere stretto accordi con il maltempo: è da ricordare lo scorso anno quando a causa del nubifragio fu annullato il concerto dei Green Day, il quale non è stato un caso isolato, già nel 2007 vi era stata una tromba d’aria ed erano stati annullati tra gli altri i concerti dei Pearl Jam, dei Linkin Park, degli Aerosmith e degli Smashing Pumpkins, quel giorno inoltre si ferirono 30 persone.
Al Parco San Giuliano non ci sono ripari (alberi o simili): il luogo dell’evento non va d’accordo nemmeno con il bel tempo, quando capita una giornata di sole è impossibile trovare riparo, vi sono pochissimi alberi a far da ombra, non si trovano fontanelle d’acqua ed i luoghi di refrigerio sono sempre sovraffollati.
La birra costa troppo ed è di qualità scarsa: se vai in un posto dove c’è il marchio Heineken come minimo ti aspetti di bere a costi contenuti, in realtà un bicchiere di birra (40cl) costa cinque euro e la qualità è a dir poco scadente, sembra che al posto di alcohol sia stata miscelata con acqua.
L’organizzazione è pessima: è evidente già da quanto detto su, inoltre l’anno scorso durante il nubifragio non vi è stata alcuna comunicazione, le persone sono state lasciate in balia della sorte. Oltre al fatto che vi è stato un pseudo rimborso solo per chi aveva il biglietto per la giornata (la possibilità di vedere il concerto il giorno dopo e nulla di più), mentre chi aveva acquistato l’abbonamento è rimasto fregato.
Poche band e artisti di rilievo: Ci sarà Vasco, che ha altre 8 date in giro per l’Italia, ci saranno i Negramaro che di date nel belpaese ne faranno ben 19, simile a loro la situazione di Fabri Fibra, forse gli unici artisti per cui varrebbe la pena partecipare sono i Coldplay ed i Beady Eye.
HJF non è più un festival rock: leggi sopra, mi sembra chiaro che Vasco non sia da considerare più rock, i Negramaro di sicuro no nlo sono, Fabri Fibra è il paladino dell’Hip Hop italiano, Cesare Cremonini invece del pop.
Ci sono festival migliori: come già detto in Italia c’è l’Italia Love Wave Festival, ma anche il Rock in Roma è un’ottima scelta(anche perché un agriturismo a Roma a prezzi accessibili lo trovare facilmente, e se non volete seguire proprio tutto il festival potete sempre visitare la città), così come il Rock In Idrho, il Jazz:Re:Found, l’I-Day Festival, ed infine se avete voglia e possibilità di muovervi oltre i confini italiani, da non perdere è lo Sziget Festival
Venezia e Mestre sono città care: si sa bene, Venezia è una delle città turistiche più visitate in Italia, così tutto il circondario risente della sua influenze, i prezzi degli alberghi e dei ristoranti di Mestre non sono per nulla economici.
E’ il peggior festival Heineken: il marchio della famosa birra è accostato a molti altri festival, quello italiano si rivela il peggiore. Se volete proprio partecipare ad un festival dell’Heineken, andate all’Open’er Festival.
Voi avete veramente buoni motivi per andarci o siete d’accordo con me?
19 anni fa, il 23 Maggio 1992, alle ore 17:58, presso lo svincolo di Capaci – Isola delle Femmine, cinque quintali di tritolo segnarono la fine delle vite di Giovanni Falcone, giudice anti-mafia, di sua moglie, Francesca Morvillo, e di tre agenti della sua scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.
Anche se vi sentite al sicuro, lontani da quella che è stata e che è la mafia, ricordativi di loro. Non siate tanto lontani da quelle realtà.
Giovanni Falcone
“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.“
Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Isola delle Femmine, 23 maggio 1992)
Sarà una questione di omertà o solo di decenza, ma il Presidente del Consiglio, tale Silvio Berlusconi, non ha cantato!
A renderlo noto è una nota web della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Governo.it per capirci), il cui testo dice:
“Il resoconto fornito da alcune agenzie di stampa in merito alla cena di ieri sera del Presidente Berlusconi con il gruppo dei Responsabili è ricco di fantasie e imprecisioni. In particolare, il Presidente non ha cantato alcuna canzone. 24 Marzo 2011“
La precisazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ora, qualcuno di voi che magari sarà più sveglio di me, me la spiega?
Io domani ricorderò che è domani. Domani ricorderò i 150 Anni dell’Unità dItalia.
Oggi vorrei ricordarne trentatre di anni. 33 anni da quel 16 Marzo 1978 quando fu Rapito Aldo Moro.
Uno che all’Italia ci credeva davvero. Forse più di tutti noi.
“In diritto, la contumacia è propriamente la condizione di chi, pur avendo l’onere di costituirsi dinanzi al Foro che esamina un procedimento che lo riguarda, omette di farlo.
Seppure il significato di più diffusa accezione vi includa l’intenzione dell’interessato di non presentarsi, la contumacia in realtà non descrive in sé il grado di volontarietà della mancata comparizione in aula, ma si limita a constatare la mancata costituzione del soggetto, potendosi avere contumacia anche in difetto di notifica ed essendosi verificati numerosi casi nei quali il convenuto/imputato non fosse presente perché non al corrente dell’apertura del procedimento a suo carico, situazione che vizia di fatto la regolarità del contraddittorio.“
Tutto ciò per dire che mentre Ghedini, al solito, dice che è un caso senza precedenti, senza che poi ciò sia vero, mentre Longo, al solito, dice che vinceranno tutti i processi, quando vincere significherebbe arrivare fino in fondo al processo e no nfarlo prescrivere o fare leggi ad hoc, intanto il nostro amato Premier Silvio Berlusconi non si presenta al processo.
E nel frattempo, dopo che abbiamo appreso che la scuola pubblica non educa, anzi fa il contrario, in Afghanistan muore un altro militare Italiano.