#occupyscampia, i Clan non possono dettare il coprifuoco!

#occupyscampia. Questo l’hashtag che sta piano piano assumendo rilevanza su internet da un paio di giorni.
Roberto Saviano dice: “Napoli comincia a Scampia“, sicuramente non sbaglia.

Scampia, quartiere periferico di Napoli che da anni è  conosciuta per fatti non proprio felici, per la criminalità dilagante, per il degrado sociale in cui si trova. 40.000 abitanti circa, più di alcuni capoluoghi di provincia, rappresentati da quelle che ormai sono riconosciute come le Vele, raccontati dallo stesso Saviano in Gomorra, letti sui giornali per i fatti di cronaca nera. Una zona dove oltre il 60% delle persone è disoccupata, che viene lasciata a se stessa, ai suoi problemi, ai suoi disagi e sopratutto viene lasciata nelle mani dei Clan della Camorra.

Accade così che le guerre tra clan prendano piede e viene imposto il coprifuoco ai cittadini da parte della camorra nei quartieri di Scampia e Melito. Addirittura si tratta di un ordine,recapitato con un porta a porta, il quale dice che le donne devono stare in casa, le uscite di giorno devono essere limitate il più possibile, mentre di notte non si deve uscire mai.  I negozi devono chiudere tra le sette e mezza e le 8. I bar entro le 22.
Per i trasgressori saranno guai, così oltre 200.000 abitanti del circondario si trovano a vivere segregati in casa dai primi giorni del 2012, i giorni successivi alla mattanza di inizio anno.

A tutto ciò c’è chi però non ci sta e vuole rispondere, con coraggio, per riprendersi la propria terra. Una di queste persone è Pina Picierno, giovane parlamentare campana del PD, che lancia su twitter l’hashtag #occupyscampia, similmente a quello che fu l’#occupywallstreet, con l’intento di  Occupare Scampia, con la volontà di riprendersi i propri spazi, con la speranza che a Napoli i cittadini siano liberi di tornare per strada, vivendo il proprio territorio, che non è della camorra, ma di ogni libero cittadino.

Pietro Orsatti ha ben pensato di creare una specie di manifesto, dove segnala tra l’altro la presenza tra i cittadini, Venerdì, di Giulio Cavalli, attore che da due anni vive sotto scorta, per dare sostegno e leggere alcuni testi.

Per le per adesioni segui ##occupyscampia su twitter e scrivi a occupyscampia@gmail.com.

#occupyscampia è una chiamata a raccolta per ogni abitante della zona di Scampia, Melito, Secondigliano, ma è anche una chiamata per ogni cittadino della città di Napoli, e soprattutto è una un richiamo per ogni cittadino italiano, per chiunque crede nella legalità e per ogni uomo libero.

 

 

 

Contumacia e Responsabilità

Da Wikipedia:

In diritto, la contumacia è propriamente la condizione di chi, pur avendo l’onere di costituirsi dinanzi al Foro che esamina un procedimento che lo riguarda, omette di farlo.
Seppure il significato di più diffusa accezione vi includa l’intenzione dell’interessato di non presentarsi, la contumacia in realtà non descrive in sé il grado di volontarietà della mancata comparizione in aula, ma si limita a constatare la mancata costituzione del soggetto, potendosi avere contumacia anche in difetto di notifica ed essendosi verificati numerosi casi nei quali il convenuto/imputato non fosse presente perché non al corrente dell’apertura del procedimento a suo carico, situazione che vizia di fatto la regolarità del contraddittorio.

Tutto ciò per dire che mentre Ghedini, al solito, dice che è un caso senza precedenti, senza che poi ciò sia vero, mentre Longo, al solito, dice che vinceranno tutti i processi, quando vincere significherebbe arrivare fino in fondo al processo e no nfarlo prescrivere o fare leggi ad hoc, intanto il nostro amato Premier Silvio Berlusconi non si presenta al processo.

E nel frattempo, dopo che abbiamo appreso che la scuola pubblica non educa, anzi fa il contrario,  in Afghanistan muore un altro militare Italiano.

Silvio Berlusconi è innocente. A Prescindere

La realtà è una cosa brutta, specie quando ti accorgi che la realtà non è la verità.

Accadde così ieri che la legge sul Legittimo Impedimento venne in parte bocciata dalla Consulta.
Nello stesso momento partì un attacco mediatico sottile ma d’effetto.

Alla fine dei conti anche voi apprenderete che Silvio Berlusconi è Innocente, al di la di tutto, prima di tutto, oltre tutto.

Per capire ciò vi racconto la storia in semplici passi di alcune azioni e delle reazioni di mio zio:

  • fatto numero uno: il legittimo impedimento viene bocciato, reazione di mio zio: “i magistrati sono di sinistri, corrotti, comunisti, policitizzati“;
  • fatto numero due: il Premier viene indagato per il caso Ruby, reazione di mio zio: “e a te chi ha detto che è vero quello che dicono? Sono tutte invenzioni.“;
  • fatto numero tre: i giornali passano la notizia che esistono video, foto e registrazioni audio delle giornate di Ruby a casa di Silvio Berlusconi, reazione di mio zio: “beato lui, se potevo io facevo lo stesso“.
  • fatto numero quattro: spiego a mio zio che comunque lui a differenza del Presidente del Consiglio dei Ministri non ricopre alcun ruolo chiave per il governo e non è indagata, reazione di mio zio: “ma lo indagano i comunisti, lo processeranno in futuro, è solo invidia“.

Tutti questi tre fatti sono di oggi, ma è sempre così, il nostro caro Premier Silvio Berlusconi è sempre giustificato, ha sempre ragione, è sempre innocente. Se almeno si facesse processare…

Lettera aperta all’on. Nichi Vendola

Giuseppe Barbiero, un amico di Cosenza, si è interessato al “problema” Puglia-Microsoft e ha scritto una lettera aperta all’Onorevole Nichi Vendola, che ripubblico con piacere.

Caro Nichi, la ringraziamo per essere venuto nella nostra città ad
esporre le sue idee, a dispetto di una frangia di concittadini che
invece ha esposto cartelli di dissenso. Il dialogo deve essere al
centro del dibattito per la crescita non l’odio ed il finto razzismo,
figlio appunto di chi li ha creati.

Mi trovo pienamente d’accordo sull’origine del berlusconismo, e vedo
effettivamente sempre più generazioni nuove, rincoglionirsi di fronte
reality e starlette di scarsa attinenza culturale, e soprattutto
adulare stili di vita appunto propri di chi glieli vuole propinare.

Con questa mia lettera però io vorrei comunicarle che ieri avrei
voluto sentire un Vendola diverso, un Vendola proporre IDEE.

Vede Nichi, tutti siamo contro il precariato. Io sfido chiunque, anche
nei più alti piani di uffici direzionali di grandi fabbriche di dire
di essere a favore di un meccanismo di lavoro così assurdo.

La lotta al precariato oggi, viene fatta, a parole anche da chi lo ha
creato. Sono tutti contro il precariato a modo loro, lo sono Bossi,
Fini, Casini, lo era e sarà Veltroni, lo sono Franceschini e Bersani,
ma giusto in ordine sparso.

Il problema vero a questo punto è chiedersi da cosa è generato il
precariato? Non mi venga a rispondere dal famigerato articolo 18. Il
precariato è generato dal potere. La mia esperienza mi mostra gente
che lavora gratis purchè per grosse imprese perchè FA CURRICULUM, e
non che si impegna magari in progetti anche pagati ma per piccole
aziende.
Fra l’altro questi momenti di crisi hanno visto cadere troppi assunti
a tempo INDETERMINATO. Ma loro quindi non erano precari anch’essi?

Allora il precariato non è solo figlio di una legge o di una lotta che
non c’è più . Non è neanche figlio di una nuova tipologia di
contrattualistica, questa consente apparantemente meccanismi prima
inesistenti, meccanismi che prima venivano perpetrati in maniera
differente.

Precaria è l’epoca in cui viviamo, oggi le aziende ci sono, domani
potrebbero non esserci. Torniamo alla voglia di fare dei distretti di
tanto tempo fa e vedrà che ne usciremo. La nostra ormai Italietta le
ricordo è fatta perlopiù di piccole e piccolissime imprese alle quali
togliere meccanismi di mobilità di lavoro, significa mettere loro il
cappio al collo e impedirne la crescita.

Io pertanto PRETENDO Di sapere da un leader di Governo, COSA SI VUOLE
FARE per andare contro il precariato. Io VOGLIO sentire dire che ci
saranno AGEVOLAZIONI per le imprese politically correct. Io VOGLIO
sentirmi dire che lo stato aiuterà le imprese che assumeranno
correttamente, versando in tempi di crisi parte dei costi e dei
contributi. Io VOGLIO sentirmi dire che ci saranno sgravi fiscali
ulteriori per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato, ed
anche per chi usera contratti a tempo limitato, versando però tutti i
contributi ai lavoratori.

Se da una parte la lotta al precariato è giusta contro le imprese di
grosse dimensioni, io VOGLIO SENTIRMI DIRE che una impresa oltre i 30
dipendenti, dovrà avere massimo il 10% dei lavoratori precari, e che
ci sia QUALCUNO che controlli il loro operato.

Io VOGLIO sentirmi dire che verranno attivati meccanismi di vera
mobilità di lavoro, che lo scempio che si compie attualmente sulla mia
terra, dove gli UFFICI DI COLLOCAMENTO sono di gestione provinciale e
diversamente rispetto alla loro mission attualmente non SVOLGONO UNA
BENCHE’ minima attività sociale, siano veramente centro di
aggregazione di domanda ed offerta.

Le faccio anche un esempio: esiste ad oggi una borsa di formazione
lavoro, adibita soltanto a chi è iscritto alle liste di collocamento.
Ma perchè se in automatico dalle liste vengo cancellato quando vengo
assunto, non vengo NEANCHE REISCRITTO se il mio contratto scade? Chi è
che non ha bisogno di lavorare? PERCHE’ l’iscrizione non è automatica?
PERCHE’ ho bisogno di comparire in delle assurde ed inutili liste
provinciali per poter accedere ai finanziamenti regionali?

Io VOGLIO sentirmi dire che le piccole imprese possono accedere ad
assunzioni anche biennali o triennali, in maniera semplice e senza il
salasso tributario attuale, e che ciò costituisca MOTIVO di crescita
sia per l’impresa che per chi vi lavora. Da qui ripartiremo per una
crescita programmata.

Io caro Vendola, voglio finalmente sentire proposte ed idee.

14 Luglio 2009: Bloggare o Non Bloggare?

Per il 14 Luglio 2009 è stato indetto, in segno di protesta contro il decreto legge sulle intercettazioni, il primo sciopero dei blogger.
Filippo Facci su’ Il Giornale ne parla a modo suo attaccando Alessandro Gilioli che prontamente risponde.
Paolo Valenti (Wolly) attacca Alessandro Gilioli che prontamente risponde.

Mentre c’è chi si porta avanti con il lavoro chiedendo rettifiche, chi come Dario Salvelli spiega il perchè dell’inapplicabilità del decreto legge, io non so che fare, però so che alla mia libertà ci tengo più di ogni altra cosa e quindi molto probabilmente il 14 Luglio 2009 i miei blog saranno muti.

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Voi cosa farete?