Due precisazioni su argomenti musicali

Innanzitutto vorrei dire che Noemi Letizia per quanto mi riguarda può accompagnarsi a chi vuole, libera di fare ciò che vuole e così via, ma se a 18 anni fa il karaoke con le canzoni di Apicella mi vengono i brividi.

Alla Signora Caterina Caselli invece vorrei dire che non è proprio vero che nessuno ci guadagna, sul sito del progetto degli Artisti Uniti per l’Abruzzo, quelli che hano fatto il brano “Domani 21.04/2009”, è chiaramente riportato:

La vendita su supporto fisico avverrà attraverso Universal Music Italia, presso tutti i negozi di dischi, grandi magazzini, centri commerciali. Sugarmusic incasserà da Universal Music Italia Euro 2,34 per ciascun CD venduto. La quantità di supporti venduti sarà rendicontata a Sugarmusic semestralmente, al netto di una riserva Resi pari al 25% che sarà liberata e rendicontata nei semestri successivi. Tutte le somme incassate da Sugarmusic verranno versate sul conto corrente del Ministero dei Beni Culturali.

Mi chiedo come mai di un CD venduto a 5 euro ne arrivano solo 2,34 alla Sugarmusic? Non sarebbe stato meglio evitare la distribuzione tramite una major come la Universal Music ed utilizzare canali alternativi che avrebbero permesso margini molto più alti?
Qui qualcuno storcerà il naso e dirà che però la Universal ha dei costi di distribuzione e così via, allora andiamo avanti, si legge:

Il Cd sarà venduto ai dettaglianti e grossisti ad un prezzo di listino di Euro 3,17 netto IVA e al netto dei costi di trasporto e logistici. I costi di stampa, distribuzione, vendita e il costo dei diritti fonomeccanici (SIAE), pari a Euro 0,83, saranno recuperati da Universal dal ricavato della vendita. Universal contribuirà con un investimento di Euro 10.000 alla realizzazione dei materiali per i punti vendita e di marketing necessari alla divulgazione del progetto. Universal inoltre ha messo a disposizione gratuitamente le proprie risorse promozionali e collabora con il marketing di Sugarmusic alla ricerca di spazi pubblicitari gratuiti e alla creazione degli spot.

Diritti Fonomeccanici (SIAE)?? Ma perchè per una iniziativa benefica esistono queste cose? Ma poi al posto di realizzare campagne marketing non era meglio fare una campagna virale su internet con l’aiuto dei buoni blogger che esistono?
Questi costi non si sarebbero potuti investire in un sistema DRM (che comunque odio) per evitare le copie pirata?

Leggo poi:

Mauro Pagani in qualità di autore della composizione musicale originale dal titolo “Domani”, unitamente alla società Macù Edizioni Musicali S.a.s, suo editore, si è altresì impegnato a devolvere tutti i proventi derivanti dallo sfruttamento economico del brano “Domani, 21-04-09” al Ministero dei Beni Culturali.  A tale scopo Mauro Pagani e il suo editore hanno chiesto a SIAE di applicare alla versione “Domani, 21-04-09”, un apposito schema di riparto, separato da quello relativo alla versione originale della composizione “Domani”.

Rinunciare del tutto alla SIAE sarebbe stato troppo? Pagani avrà anche rinunciato ai proventi per la creazione, ma quelli che gli autori prenderanno per l’esecuzione? Che fine fanno? Quelli che i produttori, detentori di diritti a vario titolo etc etc che fine fanno?

Infine:

La vendita in formato digitale verrà promossa da tutti i maggiori operatori che hanno messo a disposizione spazi di comunicazione e approfondimento. In area “mobile” tutti gli operatori e i content provider retrocederanno con rendicontazione separata l’intero incasso derivato dalla vendita del brano al netto dell’IVA e degli oneri SIAE.

Nuovamente la SIAE, anche sul digitale, Creative Commons faceva così schifo?

Vabbè, sono solo incazzato, non so nemmeno cosa ho scritto. 🙂

Formati digitali, colleghi, libertà

Invio via email un file ad un collega, siccome conteneva oltre che semplice testo anche immagini, tabelle ed altro decido di mandargli un file realizzato con OpenOffice.org Writer 3.0, estensione .odt. Naturalmente il mio collega, che per semplicità chiameremo J, proviene dal mondo proprietario.
Ci tengo a precisare che J è comunque un buon collega, un ottimo tecnico, uno che ha voglia di apprendere, nonostante non sia più giovanissimo :P, uno che non si fa problemi se arriva n giorno e trova sistemi *Nix, se non sa usarli si impegna per apprenderli. Inoltre è uno che ascolta e accetta i consigli, così come spesso sa dispensarne.

Detto ciò, alla ricezione del suddetto file, J mi chiede “che file è .odt?”, io, nel mio voler morire, spiego che è l’estensione di OpenOffice.org, ma che per cortesia gli avrei mandato il file in formato .doc. Allora J risponde “Si, grazie, mandamelo in formato standard”. Naturalmente mi incazzo. Spiego la solita storia di cosa sia uno standard, ricevo la solita risposta sullo “standard de facto”.  Mi incazzo ancor di più.

Mando il file in PDF, che per quanto non possa piacermi, qualcosa e anche più di standard lo ha. Nell’email scrivo quanto segue:

“Scusami, per me uno standard è una cosa approvata dall’ISO, che permette
senza l’acquisto di software proprietario di usufruirne, che mi permette
di poterlo modificare ed estenderlo ma senza cercare di limitare la
libertà altrui che mi permette di dare a tutti la possibilità di trarne
beneficio. Che mi permette di essere libero di scegliere.
Scusami eh, ma io scelgo di essere libero.”

Sono sicuro che tra qualche mese J apprezzerà ed amerà OpenOffice.org. Non è uno stupido.

P2P PRO Music

Ho appena letto l’articolo di INC.ANTO dal titolo “E’ possibile che a demonizzare il Peer2Peer sia proprio chi esiste esclusivamente per merito di quello?”

Antonio mette in risalto nella blogosfera un nuovo “progetto” dall’assurdo titolo “Music VS P2P”, un assurdo progetto, che naturalmente non linkerò, lanciato da alcuni gruppi che passano di striscio vicino alla musica (Lost, dARI, Sonohra, Studio 3, Melody Fall ), supportati da major,  e fanno soldi con gli acquisti dei quattordicenni che tra dieci anni saranno pentiti di aver speso inutilmente i poveri risparmi di qualche settimana.

Ora mettiamo in chiaro la prima cosa è che con il termine il P2P, acronimo che sta ad indicare il Peer to Peer (Peer-To-Peer, Peer2Peer o Peer 2 Peer che dir si voglia), si intende una rete di computer (in generale una qualsiasi rete informatica) che non possiede nodi gerarchizzati come client o server fissi, ma un numero di nodi che sono tra loro equivalenti, definiti peer, che agiscono contemporaneamente sia da server che da client insieme agli altri nodi della rete.

Seconda premessa è il fatto che spesso si confonde il P2P con il file sharing. Il file sharing, come il termine inglese indica, è la pratica utilizzata per condividere file in una rete. Questa pratica può essere effettuata sia in una rete P2P, sia in una rete client-server.

Da queste due prime premesse si evincono due cose fondamentali:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.

Premesso ciò, c’è da aggiungere che, come dice lo stesso INC.ANTO, il P2P può essere utilizzato come strumento per rendere “libero e democratico l’accesso alla musica, e conceda al consumatore il diritto – peraltro regolarmente applicato su qualsiasi altro bene di consumo – di prova e di recesso”.

Aggiungiamo un terzo punto, giusto per fare un attimino di confusione. Già lo sapete, se leggete questo blog lo sapete. Ma io continuo a ripeterlo. La Musica LIBERA. Esiste una cosa che si chiama Musica Libera, dove libera non significa che ognuno può fare quello che ne vuole, non vuol dire che può sfruttare a proprio piacimento e goduria il lavoro di altri, non vuol dire che può guadagnare sulle tue spalle (qui qualcuno dirà che però questo lo fanno le major), vuole semplicemente dire che la tua musica può essere distribuita ad altri gratuitamente, che magari puoi farla ascoltare ai tuoi amici, che in alcuni casi può farne una tua versione che ti piacerà di più, che puoi concederne l’utilizzo, gratuitamente o a pagamento a TUA scelta, per motivi commerciali. Infine Musica Libera non significa gratuita, uno la propria musica se vuole può sempre venderla.

Arriviamo al quarto punto, esiste Jamendo, di cui ho parlato spesso. Jamendo è quel famoso portale di Musica Libera in cui, ad oggi, sono stati pubblicati 17.666 album e più di 200.000 brani, tutti rilasciati sotto una licenza libera. Jamendo è quel portale che combatte per la diffusione della Musica Libera.
In Jamendo potete scaricare gratuitamente tutti gli album presenti, potrete supportare gli artisti effettuando una donazione, e gli artisti stessi vengono sostenuti da Jamendo tramite una parte degli introiti pubblicitari.
In Jamendo la musica può essere scaricata sia da web, sia tramite Bittorrent, che è un famoso programma di P2P.
Infine proprio in questi giorni Jamendo ha proposto l’interessante iniziativa contro la legge HADOPI, il ringraziamento graduato.

Giusto perchè ho aggiunto altri due punti, facciamo un riepilogo e aggiungiamo delle nuove deduzioni:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.

Quinto punto, qui voglio contraddire INC.ANTO, quando dice che capisce che grandi nomi come Vasco, Madonna e gli U2 avrano ragione a lamentarsi, mentre piccoli gruppi no. A mio avviso ci perdono spesso più piccoli gruppi che vendono poco, che non grandi gruppi che hanno ormai migliaia e migliaia di fan. Inoltre è da notare che molti “grandi gruppi” ultimamente hanno rilasciato la loro musica, sia sotto una licenza libera, sia sotto circuiti di P2P, esempi lampanti vengono dai Nine Inch Nails (NIN), Smashing Pumpkins, Radiohead. Addirittura i Nine Inch Nails nonostante distribuissero gratuitamente il loro album Ghost I-IV, lo scorso anno sono stati al primo posto tra gli album più venduti di Amazon MP3.
Questo anche come risposta a quel tale sconosciuto Walter Fontana, che a quanto ho letto dovrebbe essere il leader dei Lost, che dice che il P2P è “una delle maggiori cause della scomparsa degli artisti dalla scena musicale”.

Tiriamo le somme:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.
  • Diversi gruppi stanno rilasciando i propri album sotto licenza libera.
  • La Musica Libera Paga!
  • Walter Fontana è un idiota!

Esorto tutti a contrastare ignorare tale iniziativa, in quanto priva di ogni fondamento logico. Inoltre se qualche grafico, blogger, o altro con attitudini informatiche/grafiche, passasse di qua sarebbe gradito un bannerino del tipo “P2P PRO Music” o “P2P LOVE Music” o simile. Mi piacerebbe tanto fare un’iziativa del genere ed in tal senso ho già contattato il team di Jamendo e spero di ricevere una risposta.

Io la prima mossa, insieme a Luisa, la faccio subito, d’ora in poi su MelodicaMente questi gruppi non saranno più considerati.

Naturalmente vi rimando all’articolo di Antonio per ulteriori approfondimenti.

L’ennesima versione di meemi sta arrivando

Ormai sapete bene che sono un sostenitore di meemi, oggi il solito CapoBecchino ha inviato una news di anteprima relativa alla nuova versione del social meme. Le novità di prossimo rilascio sono:

  • Nuova grafica
  • Nuovo layout
  • Nuova riorganizzazione dei menù
  • Autocompletamento con gli screen name nella sezione Privata
  • Thread privati
  • Ricerca di un utente
  • Compleanni

Se volete provare l’anteprima della nuova versione iscrivetevi su meemi e chiedete a CapoBecchino un invito.

Già fa caldo e succedono tante cose

Siamo ancora a fine Marzo, ma oggi fa caldo, sono in canotta in ufficio cercando di non svenire.

In Italia succede che Berlusconi si fa un partito che vuole il consenso del popolo, si lotta sul testamento biologico, si riaccende il dibattito sul nucleare.
In ufficio succede che continua a fare caldo, manca il mio fido collega, devo fare mille cose.
Nel mio cuore succede che da un pò sono innamorato, accade anche a me.

Intanto Aprile sta arrivando, l’Oroscopotato mi dice di non avere fretta:

La vostra vita sembra assumere nuove pieghe, su traiettorie del tutto inaspettate.
Ma non gioite troppo in fretta.

Il consiglio di Potato:
non sarebbe bello riprendere Berlino?
La canzone di Potato a sorpresa.

Vedremo come andrà il tutto.

I NINE INCH NAILS meritano la mia presenza

I NINE INCH NAILS (NIN) il 26 Giugno 2009 saranno in Concerto in Italia, all’idroscalo di Milano.
Seguo il gruppo da molti e molti anni e il rilascio dei loro ultimi tre album sotto licenza Creative Commons mi ha portato ad amarli ancor di più, Trent Reznor secondo me ha capito tutto di quale sarà il futuro della musica, diversamente ad esempio dai Placebo e da Marilyn Manson che fanno si scaricare gratuitamente le loro canzoni, ma non permetteno ad esempio di ridistribuirle, i NIN, più o meno nello stesso periodo dei Radiohead, si sono lanciati in un progetto molto più ampio, musica libera in ottica Web 2.0.

Forse avrei preferito vederli nel NIN/JA 2009 Tour, ma i Mars Volta e i Korn non è che siano scarsi e anche loro mi piacciono tanto.

In Definitiva, chi viene?

Cosa ho capito dal Festival di Sanremo 2009

Che non ho idea di chi sia sto Marco Carta che ha vinto Sanremo.
Che non ho idea che chi vince Amici in automatico vince Sanremo.
Che ora Costanzo tine presenza a Mediaset e la De Filippi in Rai.
Che gli Afterhours potevano evitarsela ora che iniziavano a piacermi.
Che non l’ho visto ma ho solo sentito dire.
Che Francesco Renga fa ormai tutte le canzoni uguali.

Che “il rock n’ roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.”

Io sento il lamento del tempo che passa.

Ogni tanto passa una frase, passa nella mia testa per giorni o settimane, a volte mesi ed anni. Parte spesso dallo stesso posto. Da anni ormai.

“Chiedo venia mi vida non senti il lamento del tempo che passa,
l’arroganza che diventa stile e ti fa sempre ridere.”

Che forse davvero dovrei chiedere venia se non scusa, forse sto passando o sono già passato e non me ne sono accorto, forse rido perchè ridere è facile.

“dopo un’attenta analisi, confronti e riflessioni ho capito che io,
no, non ho capito niente di te,
non ho capito niente di te.”

Come se ci fosse bisogno di un’attenta analisi, di confronti o riflessioni. Alcune cose si capiscono subito. alcune cose le capisco subito.

“Credendo di sapere quello che ci aspetta
(ho voglia di)
vedendo come tutto cambia un’altra volta
chiedendomi se ancora tu mi stai ascoltando
(perdermi)
allora dimmi che sei qui e non stai fuggendo.”

Ma poi in realtà la parte bella non è proprio sapere cosa c’è dopo? Non è sperare in qualcosa di migliore?
Perchè quando qualcosa cambia può cambiare anche in meglio, perchè so che tu, tu che sei li a pensare e leggere, so che almeno tu mi stai leggendo e mi stai ascoltando.

“ma quale noia mi da
farmi incantare dall’eccesso per giustificare e fingere di non vedere i miei difetti,
sai,
io drogo i sensi per assecondare istinti che mi inchiodano e mi legano qui,
sei sempre in fuga da te,
gioia cercarsi e ridere
senza vestirsi di una calma sempre più apparente,
e non mi accorgo che
io sono il mio peggior nemico
un fragile gigante per sociare i raggi del suo ardore”

Quando in fondo basterebbe soltanto essere leggero nel vestito migliore?

“Chiedo venia mi vida
non senti il lamento del tempo che passa.”

Forse la mia vita no, ma io inizio a sentirlo il tempo, inizio a sentire la schiena.
Questi capelli bianchi mi creano scompenso. Davvero lo fanno. A me che pensavo non sarebbe stata una cosa preoccupante.
Forse perchè quando meno te lo aspetti capita l’inaspettato e non sai mai come reagire?

Ho quasi trentanni, troppi capelli bianchi per quelli che mi vedevo addosso fino a qualche settimana fa, ma ho ancora mille perchè che aspettano una risposta. Come se di anni ne avessi dieci.

E ora è meglio tornare a correre, altrimenti ci prendono!