Il Gioco del 15 torna con TIM e regala un Mac Book Air

Per chi come me è cresciuto negli anni '80, il gioco del 15 è un simpatico ricordo. Chi di voi, tra i nati negli anni '70 ed '80 non ha giocato almeno una volta al simpatico gioco, che spesso usciva nei pacchi di patatine o nelle uova di pasqua, in cui spostando i tasselli si doveva comporre in un quadrato la sequenza numerica da 1 a 15 oppure ricomporre correttamente una immagine? Secondo me nessuno!

La TIM ha deciso così di lanciare il gioco del 15 nella sua pagina Facebook ufficiale (http://www.facebook.com/TimOfficialPage), in cui sarà possibile giocare da soli o sfidare i propri amici nel tentativo di ricostruire l'ormai famosa "Gioconda TIM". Così nell'era del Web 2.0 i più "vecchi" potranno riscoprire un divertimento ormai passato, mentre i più giovani potranno scoprire qualcosa di "nuovo" per loro che con molta semplicità li immergerà in un gioco che per alcuni versi ha coinvolto una generazione.
Il tutto diventa ancora più interessante grazie al fatto che oltre alla competizione con i propri amici e alle caratteristiche sociali del gioco, come la possibilità di invitare altri amici o di condividere i risultati sulla bacheca di Facebook, sarà possibile vincere diversi premi.

Infatti giocando si avrà la possibilità di vincere una tra le oltre mille ricariche ed il superpremio targato Apple, oggetto dei desideri di molti, il Mac Book Air.

Giocare è semplicissimo, basta diventare fan della TIM nell'apposita pagina di Facebook TIM OFFICIAL PAGE cliccando sul solito mi piace ed avere così automaticamente la possibilità di partecipare giocando. Con un poco di pratica ed un attimo di fortuna potreste essere tra i vinci

 

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Viral video by ebuzzing

Evolva City: crea la tua città “green”

Benvenuti ad Evolta city, questo è ciò che direte ai vostri amici dopo che avrete provato il nuovo gioco online di Panasonic.
Per chi come me nel corso degli anni è passato da Sim City a Travian riuscendo sempre a divertirsi con i videogame di citybuilding, allora il nuovo Evolta City è ciò che potrebbe soddisfarvi.

Scopo del gioco è quello di aiutare Mr. Evolta nel costruire una città "green", che sia ecologica al 100%, dove l'energia viene prodotta in maniera pulità e gli spostamenti avvengono tramite automobili elettriche. Naturalmente nelle varie fasi non dovete dimenticare di costruire case per gli abitanti, ufficio dove lavoreranno, e varie attività per il divertimento come cinema, sala concerti e via dicendo.

Ma alla fine chi è Mr. Evolta (le cui avventure potrete seguire su Facebook all'indirizzo http://www.facebook.com/MrEvolta) che vuole il nostro aiuto? E' il nuovo robot di Panasonic che ha scalato le pareti del Gran Canyon, arrampicandosi su una fune lunga 530 metri in meno di 7 ore ed aggiudicandosi così la certificazione ufficiale di Guinness World Record. Tutto ciò grazie alla sola alimentazione delle nuove batterie Panasonic Evolta.

Parte così la sfida di Evolva City, la citta senza emissioni di Co2, che tutti gli utenti potranno nel gioco contribuire a creare. In più si avrà la possibilità di vincere diversi premi, da una fornitura a vta di batterie Panasonic Evolta ad una bici elettrica super ecologica!

Allora, cosa aspettate a partecipare e divertirvi con Evolva City?

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Un mondo senza Facebook in infografica

I numeri di Facebook sono pane per gli studiosi di social media ed ancora di più per gli appassionati di social network. Ad oggi si contano circa 600.000.000 di utenti, più della popolazione mondiale del 1600 d.C., quando si contavano circa 545 milioni di persone.Il numero fa pensare anche ad una popolazione superiore a quella dee Nord America (344 milioni), e a quella degli utenti europei di internet (475 milioni). Cifre da capogiro a dir poco.

I numeri degli utenti di Facebook

Un utente medio di Facebook crea al mese 90 contenuti, spendendo ogni volta che visita il social network circa 23 minuti.
Il sesso che si distribuisce nella rete creata da Mark Zuckerberg è quello femminile, infatti in termine di percentuali di presenze gli uomini si concentrano di più tra i 18 e i 34 anni, mentre le donne hanno una leggera apertura maggiore.
Come si può immaginare gli USA sono lo stato con più utenti su Facebook, seguiti da Indonesia e Regno Unito, mentre l’Italia è al nono posto.

Il mondo senza Facebook

Ma come sarebbe oggi il mondo senza Facebook?
SingleGrain lo spiega in una infografica dal titolo “A World Without Facebook”, dove vengono messe in evidenza le differenza tra come oggi le persone interagiscono grazie al social network e come lo facevano prima.
Si va dalla condivisione di una foto, dove basta semplicemente la Bacheca di Facebook mentre prima le opzioni erano ben tre, attendere di incontrare la persona da vivo, attendere che la persona si collegasse tramite instant messaging, inviare una email. Si finisce alla attuale gestione di un Evento.

Questa è la infografica che vi lascio con una domanda, Facebook ha veramente cambiato il nostro modo di comportarci? Il mondo senza FB sarebbe stato migliore o peggiore?

 

L'infografica Un Mondo Senza Facebook

L'infografica Un Mondo Senza Facebook

Il Mi Piace e Invia di FB in un plugin per WordPress con AJ WP Facebook Like and Send

Tra una cosa e l’altra, in questi giorni con Luca Grandicelli abbiamo messo su un plugin per WordPress che inserisce i pulsanti Mi Piace ed Invia nei post.

Il plugin si chiama AJ WP Facebook Like and Send e lo trovate anche nei repository ufficiali di WordPress.
Sono graditi commenti, suggerimenti e tutto ciò che vogliate dire in merito!

Bing guadagna terreno? Una mezza bufala

Il primo quadrimestre del 2011 ha segnato secondo molti l’ascesa di Bing nel mercato dei motori di ricerca, tesi rafforzata dall’ultimo comunicato stampa di comScore secondo il quale, dalle analisi poi lette in giro, il motore di ricerca di Microsoft avrebbe superato il 30% di market share negli USA, ma è davvero così.

 

Market Share dei Motori di Ricerca negli USA a Marzo 2011

Bing, Yahoo!, Google, le percentuali.

Se è vero che i dati non mentono, è anche vero che la loro analisi non è sicuramente facile e di immediata lettura. Il 29,6% di fetta del mercato conquistata da Bing deriva in parte (13,9%) dall’utilizzo diretto del motore di ricerca e dai vari siti Microsoft, in parte (15,7%) dall’utilizzo del motore nelle ricerche sui siti di Yahoo!, dato che l’azienda di Sunnyvale ha un accordo con quella di Redmond per la fornitura dei servizi di ricerca, totalizzando la suddetta cifra.

I numeri reali del market share

A conti fatti, nel solo mercato degli Stati Uniti d’America, Google ricopre ancora il 65,7% delle ricerche effettuate dagli utenti, dominando ancora incontrastata il mercato. Così i detrattori iniziano a parlare della crescità di Bing, sulla carta lo 0,3%, non male come valore in un mese, se non fosse che anche la concorrente di Mountain View è cresciuta esattamente della stessa percentuale, infine il colpo più duro arriva dalla perdita di utenti di Yahoo!, lo 0,4%.

Bing è in calo!

Ma allora, a conti fatti, Bing di Microsft non è in crescita, anzi tra Febbraio 2011 e Marzo dello stesso anno ha perso lo 0,1%. Tutt’altra via quindi da quella tanto proclamata in questi giorni e che ha spinto molti SEO a guardare verso Bing anche in previsione e con la paura dell’arrivo di Google Panda.

I dati di Bing sono falsi?

La risposta a tale domanda naturalmente è no, ad aver creato tale confusione è stata un’altra press release, quella di Experian Hitwise, che riporta in crescita le ricerche realizzate su Bing e Yahoo! ed in diminuzione quelle fatte su Google.

 

I dati del market share dei motori di ricerca di Marzo 2011 secondo Hitwise

Dato che trova riscontro anche nella ricerca sulle Total Core Search di comScore. Infatti in entrambi Bing (o meglio le ricerche “powered by Bing”) superano il 30% ed anche il 31%, mentre Google supera di poco il 64%.

 

Market Share Total Core Search dei motori di ricerca a Marzo 2011

Il concetto chiave sta nel come tali dati vengono fuori, innanzitutto la base di analisi di Hitwise è molto più limitata in rapporto a quella di comScore. Inoltre l’analisi effettuata include le ricerche nei siti partner (anche FaceBook per Bing?), le ricerche di tipo incrociato sui canali (le cross-channel search) e le ricerche contestuali, ma escludono le ricerche sulle mappe, sulle directory locali e sui video user-generated.

In fin dei conti Google vince ancora.

Sui numeri reali, non sui campioni, il risultato è quindi quello che dice che Google continua a dominare nel settore di riferimento, considerando poi l’alta integrazione che sta proponendo, tra Google News, Google Maps, Google Local, Google Profiles, e via dicendo, non si può dire diversamente. Bing ha ancora molta strada da fare, escludendo il parere sui risultati di ricerca, in puri termini numerici deve ancora lavorare molto per guadagnare davvero terreno.

In futuro sempre più Bing vs Google

Inutile dirlo, la lotta tra i due grandi colossi dell’informatica e del web si accentuerà ancora di più in futuro, internet è sempre un terreno fertile e nessuno dei due vuole lasciare parte del proprio orto, anzi seminano sempre di più per ottenere frutti migliori e più grandi. Presto da un lato avremo Bing che s avvantaggerà degli accordi con FaceBook, Yahoo! e Nokia, con la paura che possa essere lasciata per strada dai partner sempre più alla ricerca di conquista sociale, dall’altro Google che tende anch’essa ad entrare nel mondo dei social network con Google +1 e Google Buzz.

Quale sarà il risultato? Una risposta ovvia e certa non esiste, il mio consiglio è stare ad osservare tutti per essere sempre pronti.

Webank regala iPad 2 e Mediaworld

Avete necessità ma anche no di un nuovo conto corrente? Volete cambiare banca e non sapete quale scegliere? Non avete un motivo per avere un conto online ma lo state cercando?
Webank potrebbe essere la risposta per diversi buoni motivi, scopriteli on me!

I due principali motivi sono prettamente tecnologici, il primo motivo che potrebbe convincervi a  scegliere Webank è il fatto che la banca regalerà a chiunque apra un nuovo conto un Apple Ipad2, l'oggetto delle meraviglie desiderato da tutti in questo periodo. In particolare di modello di iPad 2 che la banca regalerà sarà quello con 16GB di memoria ed il WiFi.
Il secondo motivo è legato al fatto che Webank regalerà un buono da 120 euro da spendere nel negozio online di Mediaworld.

Ma i vantaggi non finiscono qui, il conto Webank è tra i conti correnti online con migliore rendimento, esente da canone e senza alcuna spesa di gestione, con le tre linee vincolate ( a  3, 6 o 12 mesi) si può avere un rendimento fino al 3% sulla liquidità, inoltre anche carta di credito e bancomat saranno gratuiti.

Da notare una cosa, che se avete già un conto corrente e volete trasferirlo su Webank, la stessa banca si prenderà cura di tutte le operazioni di trasferimento in maniere gratuita.

Se avete bisogno di maggiori informazioni potrete utilizzare sia la pagina Facebook (http://www.facebook.com/#!/WebankOnlineDal1999) che la pagina Twitter (www.twitter.com/webank) di Webank.

Per ottenere questi vantaggi dovrete affrettarvi, la promozione sarà valida solo nei giorni 27 e 28 Aprile 2011! Cosa aspettate?

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Black Hat SEO: 5 cose da non fare

Per Black Hat SEO si intendono tutte le tecniche illecite, cioè che non seguono norme e linee guida indicate dai motori di ricerca ed inoltre cercano di trarre vantaggio dai limiti dell’HTML e del Web in se, utilizzate in ambito SEO per ottenere dei posizionamenti più alti nella SERP.

In questo articolo elenco 5 cose da non fare in quanto ritenute tecniche di Black Hat SEO dai più importanti motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo).

Black Hat SEO - il male del SEM

 

Link Nascosti o Testo Nascosto

Era una delle tecniche più usate in passato, ormai fortunatamente quasi in disuso. Per realizzarla si applica al colore lo stesso testo dello sfondo in modo così che nel contenuto della pagina il testo o il link non siano visibili.
Una tecnica alternativa utilizzata spesso è quella di inserire i link nascosti tramite JavaScript in modo che non siano riconosciuti come collegamenti esterni bensì come parte del testo.

Doorway Page o Pagine Gateway

Questo punto è fortemente correlato allo Spamdexing, in pratica viene creato appositamente un insieme di pagine web, di scarsa qualità in termini di contenuti, ottimizzate per essere indicizzate su una determinata parola chiave o frase. Normalmente le pagine doorway fanno da gateway verso altre pagine sia in maniera manuale (con dei link) sia in maniera automatica (redirect tramite JavaScript).

Cloacking

Tecnica simile alla precedente, in quanto anche essa fa uso di reindirizzamento, consiste in questa caso però nel visualizzare agli utenti del sito una versione della pagina desiderata diversa da quella presentata ai motore di ricerca. Cloacking sono da esempio le pagine realizzate ad esempio in flash ma che al crawler vengono poi visualizzate come HTML.

Keyword Stuffing

La tecnica in oggetto cerca di aumentare la Keyword Density mediante l’alta ripetizione delle parole chiave con cui si vuole fare indicizzare il contenuto. Per realizzare ciò esistono diversi metodi, anche se non sempre tutti indicano allo stesso modo la Keyword Stuffing, uno può essere quello di scrivere più e più volte la keyword nel testo, un’altra può essere quello di realizzare una pagina contenente in pratica solo la parola chiave e fare il redirect una volta arrivati alla pagina, un’altro ancora può essere quello di avere le keyword ripetute nascoste tramite css, infine un’ultimo metodo può essere quello di riportarli nei metatag anche quando i reali contenuti non sono quelli relativi alle keyword.

Desert Scraping

Tra le più sconosciute, il Desert Scraping consiste nel ricercare, di solito tramite l’Internet Archive o motori di ricerca diversi da quello in cui ci si vuole posizionare, dei testi non più indicizzati o rimossi dall’indice del search engine desiderato. Una volta trovati i contenuti e verificato che non siano presenti si riportano in una nuova pagina, ottenendo così un aumento delle proprie risorse da far indicizzare al motore di ricerca.

Etico è meglio

Naturalmente tutte queste tecniche come già detto sono considerate illegali dalla maggior parte dei motori di ricerca e sono quindi da evitare assolutamente.
Personalmente anni fa in alcuni progetti ho anche sfruttato queste tecniche, alcune delle quali se ben fatte tutt’ora funzionano regolarmente e permettono di ottenere dei vantaggi, ma ne sconsiglio in ogni caso l’uso poichè Google, come Bing, ogni giorno tendono a migliorare i propri algoritmi per offrire i migliori contenuti possibili ai propri utenti.

Alla fine quindi conviene lavorare eticamente e nel modo corretto fin da subito per avere dei buoni risultati ed un buon posizionamento sui motori di ricerca.

 

Apple viola la privacy. Traccia gli utenti di iOS

L’argomento di ieri e oggi sembra essere il fatto che Apple tracci gli utenti violandone la privacy nei dispositivi dotati di iOs (leggasi iPad e iPhone).

Con Pino Bruno e Francesco Bramato ci siamo documentati meglio e abbiamo scritto insieme l’articolo “Apple privacy e tracking. It’s the same old story” cercando di fare un pò di chiarezza su quanto portato alla luce negli ultimi giorni da ricercatori ed esperti.

SEO: La SERP di Google cambia per i Video e favorisce YouTube?

In merito al SEO, la SERP è un argomento da non sottovalutare, si sa, però spesso viene analizzata solo da alcuni punti di vista. Parliamo ora di una novità di Google Video e della SERP di Google Search partendo da lontano.

Un poco di storia di Google Video e YouTube.

E’ di qualche giorno fa la notizia che Google chiuderà il suo servizio di condivisione di video. Google Video, questo è il nome del servizio di Big G nato nel 2005 e che per un periodo fu concorrente di YouTube, almeno fin quando la stessa azienda di Mountain View nel 2006 comprò la società avversaria continuando a mantenerla in vita. Dopo un breve periodo di vita parallela e quasi in concorrenza, nel 2009 Google decise di non permettere più l’upload di filmati su Google Video, mantenendo comunque attiva la possibilità di riprodurli. Possibilità che alla fine di questo mese cesserà di esistere.

Google Video diventa un motore di ricerca dei filmati.

Nel frattempo Google Video si è lentamente trasformato nel motore di ricerca dei video di Google, nel cui database di crawling sono stati piano piano inseritealtre fonti video sia di partner che di concorrenti. Inoltre grazie all’integrazione che Google sta realizzando tra i vari servizi (Google Search, Google Immagini, Google Blog Search, Google News, e così via) per avere una SERP unica, anche Google Video è entrato di diritto nei servizi maggiormente utilizzati dagli utenti.

YouTube va verso la Web TV, ma Google Video Cambia la SERP.

L’attenzione di utenti ed esperti la scorsa settimana si era focalizzata in direzione di Youtube, a seguito dell’investimento di 100 milioni di dollari fatto da Google Inc. ha fatto affinché il suo servizio di condivisione di video possa essere in competizione con le TV classiche ed essere la realtà domani delle Web TV. Proprio per questo motivo la chiusura, almeno per ciò che riguarda la visualizzazione dei video, di Google Video, è stata recepita come la voglia di Google di dare spazio solo a YouTube, ma a conti fatti se oggi guardiamo la SERP di Google Search (o Google Motore di Ricerca se preferite), non sembra proprio essere così.

 

La SERP di Google sulla ricerca di un gruppo musicale (Bullet For My Valentine)

 

La nuova SERP di Google Video, cosa cambia?

La SERP di Google Video  come potete vedere nell’immagine precedente ha qualcosa di nuovo, se cercate un gruppo musicale (al momento solo per ciò che riguarda la musica ho riscontrato tale cosa, mentre ciò non accade per i trailer dei film ad esempio) ad esempio come ho fatto io i Bullet For My Valentine, ma va bene qualsiasi altro, potrete vedere nei risultati dei video in evidenza quelli provenienti da youtube.com e poi una sezione sotto il video Guarda anche su:, seguita da una serie di servizi concorrenti a YouTube che contengono anche lo stesso video, come DailyMotion, Yahoo Video, Vimeo, LastFM e tanti altri.

Tutto ciò potrebbe far pensare a diverse cose, in primis che Google voglia ancora migliorarsi anche se ciò significhi dare maggiore spazio alla concorrenza. In secondo luogo ciò che però risalta è che il primo risultato è sempre quello di YouTube, così come l’immagine associata è quella relativa al video hostato da Big G, e si sa che in genere i primi risultati o quelli affiancati da immagini sono i più cliccati.

Tra l’idea di voler alzare la competizione e quella di voler favorire se stessa, Google per ora ci lascia il dubbio, sicuro è che chi si appoggia su più fronti al momento avrà più possibilità di comparire nella SERP di Google, ma d’altrocanto, varrà la pena utilizzare le proprie risorse SEO in qualcosa diverso da Google e YouTube?