Google presenta Chrome Os

Nel giorno in cui la News Corp. di Rupert Murdoch chiede la rimozione da Google News, Big G non resta ferma e presenta il suo nuovo sistema operativo anticipando ogni previsione.

Si chiamerà Google Chrome Os (il progetto invece Chromium Os) quello che è stato momentaneamente presentato a Mountain View solo agli sviluppatori. Per fare capire di cosa si tratti Google (oltre alla presentazione) ha realizzato un video.

Dovrebbe trattarsi di un sistema operativo basato su un kernel Linux, affiancato dai suoi classici componenti come D-Bus e WPA Supplicant, e da i classici servizi com NTP e syslog.
Ad uno strato inferiore ci sarà un firmware personalizzato iin cui oltre al software per il System Recovery, troverà posto il gestore del Fast Boot.
Il server grafico dovrebbe come da tradizione essere un Server X-Window, sopra di esso dovrebbero trovare posto due componenti: il Window Manager e Chromium (progetto su cui si basa il browser Google Chrome), che dovrebbe essere il cuore di tutto il sistema su cui poi, oltre alla visualizzazione delle pagine web e alla gestione delle estensioni, si baseranno le applicazioni web.

Architettura Software di Google Chromium OS

Nessuna demo ancora pronta per il download, però è già stato reso disponibile il codice sorgente e le istruzioni per la compilazione del sistema operativo e per l’utilizzo da parte degli sviluppatori.

Gli obiettivi di Google sono molteplici, con il suo sistema operativo promette: velocità, l’obiettivo sarà quello di avere un sistema avviato in pochi secondi; semplicità e alto potere computazionale, il tutto all’insegna del cloud computing con i software disponibili direttamente da internet; sicurezza, in quanto i programmi saranno online su un server protetto e ad alta sicurezza.

In questo modo Google si avvicina tra l’altro sempre di più al mondo mobility, affiancando Chrome Os ad Android e cercando così di colpire il duopolio Microsoft Windows / Mac Os X (con piccole fette per Linux) in un mercato ancora nuovo e aperto che in futuro potrebbe segnare la strada del successo.

Vedremo presto cosa accadra, intanto voi fatemi sapere cosa ne pensate!

Le prime impressioni su uebbi

Come sapete da qualche giorno mi è arrivato uebbi, il prossimo gadget tecnologico che Telecom Italia rilascerà sotto il marchio Alice, vi dico le mie impressioni dopo un paio di giorni di utilizzo.

Hardware
uebbi ha un bell’aspetto, di colore bianco, piccolo abbastanza piccolo da non disturbare, ma non così piccolo da non essere visto.
Ha un bel display, 3,5″ che si fanno valere bene, inoltre è touch screen, sensibile al tocco al punto giusto e non perde un colpo.
Per quanto riguarda invece gli ingressi, uebbi ne ha due, uno per le SD e uno USB, purtroppo quest’ultimo a causa della posizione può essere inutilizzabile con alcuni USB drive.
La connettività è disponibile sia tramite cavo grazie ad una porta ethernet, sia tramite wireless, con tanto di supporto WEP, WPA e WPA2.

Software
Uebbi ha un sistema basato su Linux, si presenta con un’aspetto simile ad una radiosveglia, quindi la schermata che visualizzerete nei momenti di inattività sarà quella riportante l’orario e la temperatura.
Il menu è diviso in due parti con delle icone che sembrano classiche da software desktop, sebbene definite widget in realtà le applicazioni sono dinamiche solo per il fatto che si aggiornano i propri dati via internet, ma non è (almeno al momento) prevista la possibilità di aggiungere nuove applicazioni.
Le applicazioni presenti al momento sono oltre al classico player audio e visualizzatore di foto, le cosiddette widget di Virgilio, cioè un software per ascoltare la radio in streaming, uno per vedere i video da Alice DailyMotion, uno per ascoltare le news dell’Ansa, l’oroscopo ed il meteo.
La sveglia presente è programmabile in diversi modi, scegliendo di creare più sveglie, configurarle ad un determinato orario, in determinati giorni e con una musichetta a scelta.
Infine è presente un registratore di note vocali che permette di ascoltare ad una data schedulata.

Le prime conclusioni

Penso che uebbi sia fatto bene ma con alcuni limiti, ad esempio manca un lettore di feed RSS, manca un mini-browser, non è possibile installare applicazioni di terze parti. Essendo basato su Linux però potrebbe portare a molti hack interessanti!

In conclusione è uno strumento simpatico ma da geek fissato, in realtà non ho ancora capito quale uso potrebbe farne l’utente medio, magari ci penso qualche giorno e presto vi farò sapere qualche altra impressione.

FaceBook farà morire il Web 2.0?

Da un pò di tempo sto usando nuovamente, assiduamente e con un certo criterio Facebook, dopo un paio di mesi oggi stavo facendo qualche riflessione, ad un certo punto mi sono posto la domanda “FaceBook farà morire il Web 2.0?”.

In effetti FaceBook è un Social Network (ma c’è chi lo definisce Social Utility) di per se abbastanza scarno, nella sua versione base permette di caricare un profilo, le foto, agigornare lo stato, scrivere nella bacheca. Esso però si espande in maniera esponenziale grazie alle varie applicazioni, che sono sia gioia ma anche dolori dello stesso Social Network.

Tornando alla mia domanda, il perchè me la sono posta è semplice:

  • Facebook è microblogging: permette di aggiornare il proprio stato e di scrivere poche righe al volo su ciò che si sta facendo. Questo rende inutili sistemi come Twitter, Identi.ca, Jaiku, Pownce e BeeMood.
  • FaceBook è blogging:permette di scrivere sulla propria bacheca delle note, ma anche dei testi lunghi, inserire link scrivere articoli. Ciò elimina la necessità di un proprio blog rendendo inutili strumenti come WordPress, Blogger e TypePad.
  • FaceBook è un contenitore di foto: si possono caricare le proprie foto, geolocalizzarle, taggare persone ed eventi, con le apposite applicazioni permette anche di votare le stesse foto. Quindi strumenti quali Flickr e Picasa non sono più necessari, allo stesso tempo non hanno più senso di esistere reti sociali come Badoo.
  • FaceBook è un gestore di eventi: si possono organizzare meeting, concerti ed altre tipologie di eventi, segnalare la propria partecipazione o meno ad un determinato evento. Strumenti come Meetup non sono quindi più necessari.
  • FaceBook ha i gruppi: qui le persone con interessi simili possono ritrovarsi, condivedere le proprie passioni, discutere, decidere di organizzare un evento, condividere foto e video. L’esistenza di Forum in giro per il web (e ancora una volta di strumenti come MeetUp) diventa pertanto inutile.
  • FaceBook ha le pagine: qui gli artisti, le persone famose, gli sviluppatori, le aziende, ma anche gli uomini comuni, possono creare una propria pagina in cui presentarsi, pubblicizzarsi e aggiornare le persone. Non è più necessario avere un proprio sito web o un proprio blog, la presenza on line si può gestire da qui.

Ma FaceBook non è solo questo, queste sono solo alcune delle applicazioni predefinite, esiste un Mercatino in cui si può offrire o cercare qualcosa, esiste una chat in cui chiaccherare con gli amici, esiste un potentissimo strumento di ricerca degli amici “dimenticati”, poi le varie appliazioni che permettono di confrontarsi con gli altri, di scambiare video, musica, addirittura film, oppure quelle che permettono di gestire un calendario di appuntamenti o le offerte di lavoro.

Insomma in FaceBook c’è tutto, proprio questo inglobare tutto potrebbe fare si che sempre più gente lo usi come strumento unico, ma ciò potrebbe portare al perdere lentamente il resto del Web 2.0, che è si il contenuto prodotto dagli utenti, ma spesso è stato l’innovazione e la relizzazione di una nuova idea a farlo crescere.

Quindi ora lo chiedo a voi, FaceBook farà morire il Web 2.0?

Voi cosa ne pensate?